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La piccola grande festa di San Valentino in via Pracchiuso, con la sua antica intimità

Una festa antica, che coinvolge una via tra le più ricche di storia della città e che oggi si compie tra messe, acquisti, chiavette e frittelle calde

"Ma è tutto qui?". L'esclamazione arriva da una donna sulla quarantina. Spinge un passeggino, accanto a lei un uomo più o meno della stessa età. L'accento non è proprio friulano. I due, arrivati in fondo a via Pracchiuso si guardano intorno cercando altre bancarelle di San Valentino, ma non sanno che il "bello" di questa festa sta forse nella sua antica intimità. Questa è una di quelle storiche della città, insieme a quella dedicata a Santa Caterina. Pare che una prima edizione fu celebrata nel 1689, in ogni caso la prima chiesa dedicata al santo è del 1355, mentre nel 1574 fu fatta edificare quella più grande, grazie all'impegno della Confraternita di San Valentino. Ogni anno questo luogo diventa meta di un pellegrinaggio: si celebra, infatti, il sacramento dell'Eucarestia e si venerano le reliquie. 

  • Festa di San Valentino in via Pracchiuso 2024

Poi c'è la tradizione. Gli antichi rituali legati al santo che si celebra oggi, 14 febbraio, sono quelli ancora più cari: la benedizione del pane (i "Colaz"), la messa solenne e la distribuzione della chiavette a cui si attribuiscono proprietà taumaturgiche strettamente legate al santo in questione, protettore dei bambini, degli innamorati e dei malati di epilessia, oltre che essere invocato contro la peste, che arrivo anche a Udine dopo il 1348. Anche quest'anno, passeggiando tra le decine di bancarelle sparse lungo via Proacchiuso, si è capito che a trainare ancora la passione per questa giornata sono proprio loro, le chiavette. Non sono più artigianali, ma rimangono l'oggetto più cercato della piccola fiera che, per il resto, è uguale a tutte le altre, tra bancarelle di vestiti e chioschi di dolciumi.

A ruba le chiavette, ma non sono più quelle artigianali: la storia

Quel che la rende così amata, però, è forse proprio il fatto di svolgersi nell'arco di un'unica giornata e di occupare esclusivamente una via. I locali che si affacciano su via Pracchiuso, per l'occasione (oggi cade anche il mercoledì delle ceneri), si sono preparati con addobbi e menù ad hoc. Tanto rossi, tanti cuori e tanto pesce. All'ora di pranzo la strada e i bar sono pieni, l'aringa va per la maggiore, insieme al vino. Alla fine sì, il bello di questa festa sta proprio nella sua antica intimità, come se la città si ritrovasse nella lentezza di una passeggiata scandita da sorrisi e chiacchiere, con i portoni che si aprono ancora sulle corti interne a scoprire una socialità sempre più rarefatta che quest'anno, complice un sole decisamente mite, si è ritrovata. 

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