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Mega acciaieria a San Giorgio / San Giorgio di Nogaro

Mega acciaieria: anche la Lega Fvg ha dubbi sulla norma varata dal Governo in piena estate

Pronto un emendamento della Lega Fvg per rivendicare l'autonomia del Friuli Venezia Giulia su decisioni strategiche per nostro territorio

Ancora un parziale dietrofront della maggioranza in consiglio regionale rispetto all'ipotesi di realizzazione di un'acciaieria a San Giorgio di Nogaro. Due settimane fa la pubblicazione dell'articolo 13 del Dl 104/2023 approvato dal Consiglio dei Ministri, titolato "Realizzazione di programmi d'investimento esteri di interesse strategico nazionale'". Un articolo, che, sostanzialmente dice che il Consiglio dei ministri può dichiarare il preminente interesse strategico nazionale di programmi d'investimento esteri sul territorio italiano il cui valore complessivo supera il miliardo di euro. Il sospetto che dietro a questa norma ci sia l'interesse per il progetto dell'ipotetica acciaieria prevista a San Giorgio di Nogaro è scattato subito su più fronti, tanto che a esprimere perplessità sono gli stessi esponenti della maggioranza in consiglio regionale. 

I dubbi della Lega

“In merito all’articolo 13 del Dl 104/2023 approvato dal Consiglio dei Ministri del 7 agosto che prevede un Commissario di governo per investimenti esteri pari ad almeno un miliardo di euro e tenuto conto che questo articolato generico sta ingenerando enormi preoccupazioni a livello locale, intendiamo - come Lega - presentare subito alla riapertura delle Camere un emendamento che garantisca in ogni caso l’autonomia decisionale della nostra Regione su questioni strategiche per il nostro territorio, tra cui vi è la potestà primaria in materia urbanistica". Così dichiarano in una nota congiunta il senatore e coordinatore regionale Lega Fvg Marco Dreosto e l’onorevole della Lega Graziano Pizzimenti, ex assessore regionale, componente della Commissione infrastrutture alla Camera. "Rivendichiamo l’indipendenza su decisioni importanti per l’ambiente, la salute, il turismo e il futuro della laguna. Come da sempre ribadito, qualsiasi investimento, anche di ingente portata, deve rispettare le norme di compatibilità ambientale ed è necessario pensare in prospettiva, con un serrato dialogo con i territori e con un occhio anche alle nuove generazioni e al benessere nel suo complesso di tutto il Friuli. Il testo dell’emendamento è già pronto e verrà presentato e difeso da tutti i rappresentanti del Friuli Venezia Giulia della Lega alla Camera e al Senato”, concludono.

"Leggo con estremo piacere che a un partito della maggioranza di governo in regione e a Roma sia venuto il dubbio che quella norma dell'articolo 13 del decreto legge 104/2023 del 7 agosto potesse essere una trappola per il nostro territorio, tale che permettesse alla Giunta Fedriga di deresponsabilizzarsi nelle scelte da prendere in merito all'ipotetica mega acciaieria che Metinvest, assieme alla Danieli, vorrebbero insediare nella zona industriale Aussa Corno nella punta sud, affacciandosi direttamente sulla laguna di Marano Grado". Così replica ai dubbi della Lega il consigliere regionale dem Francesco Martines. "Quel decreto legge approvato in pieno agosto, anche dopo le rassicurazioni del ministro Ciriani che parlava di norma di carattere generale, aveva creato dubbi ancora non fugati perché la pressione del territorio contrario a questo mega impianto, giustificata dalla evidente mancanza di sostenibilità sociale e ambientale, era ed è forte e, quindi, si è pensato bene di dare risposte al territorio e ai tanti amministratori contrari alla mega acciaieria". 

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