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Cronaca

14 luoghi dimenticati da valorizzare per rilanciare Udine, la nostra classifica

Come rilanciare la città? Forse attraverso progetti che prevedano il ripristino e le riconversioni di alcuni immobili simbolo del capoluogo friulano. Sono molto spesso edifici storici, di pregio, molto spesso caratterizzati da metrature generose e posizionati in zone strategiche; ma quasi tutti giacciono in stato di abbandono o di oblio, privi di funzione e di senso nel contesto dell'area urbana

03^posizione: Palazzo Antonini. Ex sede della Banca d'Italia per oltre un secolo. L’edificio storico posto in via Petracco al civico 8 è chiamato anche “Casa Grande”. Il valore è stimato in soli 7,4 milioni di euro. Ha cinque piani e 3 mila metri quadrati di superficie considerando anche il parco monumentale che si affaccia su piazza Primo maggio. Lambito dalla roggia, è uno dei patrimoni inestimabili della nostra città, forse il palazzo più illustre. Fu progettato dal massimo architetto veneto di tutti i tempi, Andrea Palladio. I disegni delle piante e del prospetto del palazzo udinese furono realizzati e pubblicati dallo stesso Palladio ne “I quattro libri dell’architettura” del 1570. Il salone d’onore interno è decorato in modo fastoso da stucchi settecenteschi e da affreschi. Nel parco degli Antonini è presente una grande sequoia californiana, alta oltre venti metri, piantata all’epoca dell’Unità, uno dei primi esempi in Italia. Un gioiello tenuto chiuso in uno scrigno, che senso ha se non lo si mette mai in mostra (a parte per le giornate del Fai)?

Le immagini di Palazzo Antonini - ex sede Banca d'Italia di via Petracco

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