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Dal 10 gennaio per il gas e dal 1° luglio per l'energia elettrica

Mercato tutelato addio, come la vivono i consumatori e cosa sta per accadere

Dall’indagine commissionata da Accendi luce & gas Coop, il brand di Alleanza luce & gas, l’energy company controllata da Coop Alleanza 3.0, meno della metà degli intervistati è consapevole dell’imminente fine del mercato tutelato e ben 1 intervistato su 5 non è a conoscenza del tema Per l’80% degli intervistati il futuro energetico del Paese è rinnovabile

Dopo oltre 20 anni di transitorietà, sta per giungere al termine del suo mandato il mercato tutelato, che era stato inteso come uno strumento temporaneo per permettere ai consumatori il passaggio graduale verso l’offerta commerciale libera di gas e luce.

Infatti, il 10 gennaio terminerà per la maggior parte degli utenti quello del gas, e lo stesso accadrà il primo di luglio per quello dell’energia elettrica. Quella data segna l’attivazione del Servizio a Tutele Graduali (STG), il servizio a cui saranno assegnati i clienti domestici non vulnerabili dell’elettricità che ancora non avranno scelto il mercato libero al momento del ‘fine tutela’.

Come la vivono i consumatori

Un’idea è fornita dall’indagine che Accendi luce & gas Coop – il brand di Alleanza luce & gas, l’energy company controllata da Coop Alleanza 3.0 – ha commissionato per capire meglio la posizione degli italiani. Da questa indagine sono emersi diversi aspetti significativi. Meno della metà degli intervistati è consapevole dell’imminente fine del mercato tutelato (il 47%), uno su tre sa che dovrà passare al mercato libero (il 33%) e ben 1 intervistato su 5 non è a conoscenza della cosa. Questa mancanza di informazioni si riflette anche in un’altra rilevazione, secondo la quale il 45% degli intervistati è convinto che il passaggio al mercato libero comporterà un peggioramento dei costi energetici, mentre solo un quarto degli italiani è convinto del contrario.

Tra scetticismo e “attenzione al green”

Questi primi risultati confermano la necessità di una maggiore informazione rispetto ad un tema che produrrà dei cambiamenti immediati per quanto concerne la fornitura di gas e solo procrastinati di pochi mesi per l’energia elettrica. Nel cambiamento che li attende, per dare un’idea concreta della loro attitudine al tema, l’indagine di Accendi luce & gas ha suddiviso gli intervistati - in base all’indole rilevata - in quattro gruppi sostanzialmente omogenei in quanto a numerosità.  “Scettici” e “attenti al prezzo” rappresentano ciascuno un quarto del totale, mentre “propensi al cambiamento” raccoglie il 31% del campione e “attenti al green” il 18%. Con riferimento a questa segmentazione, è interessante notare che – se misurati sulla base di parametri tesi a esplicitare la disponibilità a valutare un nuovo operatore e a rilevare la percezione rispetto alle opportunità date dalla fine del mercato tutelato – i due gruppi dei “propensi al cambiamento” e degli “attenti al green” coincidono. Il 90% dei primi e il 76% dei secondi è convinto che con la fine del mercato tutelato cambierà fornitore, a fronte di una media pari al 68%, e addirittura 1 su 3 nel gruppo degli attenti all’ambiente dichiara che baserà la sua scelta sulla presenza, tra le offerte del nuovo provider, di energia green.

Cosa è il mercato tutelato?

Fino al 16 marzo 1999, data di pubblicazione del Decreto Bersani – che ha liberalizzato tanti settori dell’economia italiana, come quello bancario e assicurativo, oltre che energetico – elettricità e gas potevano essere venduti al consumatore finale solo dalla società che gestiva la rete di distribuzione di quel vettore energetico. Con l’entrata in vigore di quella normativa, le due attività di gestione della rete di distribuzione e commercializzazione di corrente elettrica e gas vengono invece separate e si creano dunque i presupposti perché anche soggetti che non dispongano dell’infrastruttura possano vendere direttamente al cliente.  L’esempio più comune è quello della telefonia mobile, altro settore interessato dal decreto del ’99, dove molti operatori “virtuali” (tra questi anche Coop Voce, peraltro) utilizzano i ripetitori fisici di altri soggetti pur contrattando direttamente con i loro clienti. In occasione della separazione tra le due attività nasce quindi un vasto numero di operatori energetici desiderosi di vendere direttamente agli utenti italiani, ma questo non produce per il consumatore l’obbligo di cambiare gestore. Chi lo desidera (o meglio: chi non desidera passare ad un operatore commerciale) può tranquillamente rimanere con il suo gestore precedente, ovvero con la società che, in quella zona, ha in gestione la rete di distribuzione. Chi decide in questo senso rimane dunque in un mercato non esposto ai movimenti delle offerte commerciali, un mercato in cui le tariffe sono definite da un ente regolatore nazionale, Arera: il mercato tutelato.

Mercato tutelato e risparmio: un incontro non sempre possibile

Non necessariamente mercato tutelato e risparmio si incontrano. In particolare, prima delle crisi energetiche che hanno caratterizzato gli ultimi due anni (dovute prima alla ripartenza post-Covid delle economie asiatiche, enormemente energivore, e in seguito a ragioni geopolitiche, come il sorgere di conflitti bellici che hanno coinvolto diversi paesi produttori di idrocarburi, o una destabilizzazione del settore estrattivo australiano del gas, che ha ridotto la disponibilità di questo sui mercati internazionali) molti operatori commerciali proponevano offerte a prezzo fisso con tariffe più vantaggiose di quelle previste dal mercato tutelato. Né il mercato tutelato ha salvaguardato gli utenti nelle fasi di crescita incontrollata dei prezzi dei vettori energetici che hanno caratterizzato gli ultimi anni, dato che anche per loro Arera aggiornava i costi in base alle quotazioni del gas. Oggi l’andamento dei prezzi non ha ancora ritrovato stabilità, pertanto sono rari e costosi i contratti a prezzi fisso. Tuttavia, le soluzioni a prezzo variabile rimangono mediamente più vantaggiose delle tariffe stabilite da Arera per il mercato tutelato. Peraltro, nessuno scenario ipotizza che possa esserci un ritorno ai livelli tariffari del pre-crisi, per ragioni strettamente industriali: le rotte di importazione dalla Russia, che avevano reso così conveniente il gas e che erano relativamente economiche essendo basate su gasdotti, sono drasticamente ridotte e non ci sono segnali di ridimensionamento. E quegli approvvigionamenti sono stati sostituiti da modalità molto più costose, come l’importazione da paesi lontani, come l’Australia appunto, o gli USA, di gas liquefatto che poi deve essere riportato a forma gassosa nei rigassificatori, impianti da costruire o acquistare e così via.

Il ruolo della Cooperativa per i soci e i consumatori

Coop Alleanza 3.0 attraverso Alleanza luce & gas vuole aiutare i consumatori ad orientarsi in questo momento complesso, come spiega il presidente di Alleanza luce & gas, Antonio Cerulli:  “Questi sono proprio i motivi che hanno portato alla nascita di Alleanza luce & gas che fu costituita nel 2015 proprio su richiesta esplicita dei Soci Coop, con un unico obiettivo: tutelare il consumatore e socio in un momento di passaggio dal mercato energetico tutelato al mercato libero e garantirgli un servizio onesto, bollette trasparenti, prezzi equi, la possibilità di interloquire con un consulente preparato che puoi ritrovare il giorno dopo al telefono o in punto vendita per chiedergli ulteriori informazioni.  E queste sono esattamente le caratteristiche che garantiamo ogni giorno: energia certificata, prezzi convenienti e rispettosi sia delle esigenze dell’utente sia del rispetto delle regole della filiera di approvvigionamento, personale interno – anche i colleghi che si occupano dell’assistenza telefonica - pienamente tutelato. Queste sono le ragioni per cui quasi 100.000 famiglie ci hanno già scelto, le stesse che ci fanno essere pronti per tutti coloro che, con la fine del mercato tutelato, vorranno scegliere la sicurezza e l’affidabilità di una società di Coop Alleanza 3.0

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