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Salute

Acufene, una malattia che non fa “rumore”: l'importanza della ricerca

A Udine, l’associazione A.I.T. Tinnitus, che conta oltre 2 mila iscritti da tutta Italia, riceve continue e costanti richieste da parte di coloro che si ritrovano a combattere quotidianamente con l’acufene senza sapere dove rivolgersi

L’acufene è un disturbo dell’udito che colpisce sempre più persone: in Fvg ne soffrono più di 100mila persone (in Italia sono 6 milioni). Purtroppo gli acufeni non vengono considerati una vera e propria malattia, ma le persone che ci devono convivere tutti i giorni hanno bisogni di informazioni per sapere a chi rivolgersi. Non è una malattia che fa “rumore”, non se ne parla e soprattutto mancano fondi per fare ricerca.

A Udine, l’associazione A.I.T. Tinnitus, che conta oltre 2 mila iscritti da tutta Italia, riceve continue e costanti richieste da parte di coloro che si ritrovano a combattere quotidianamente con l’acufene senza sapere dove rivolgersi. Da oltre 20 anni l’associazione, presieduta dal cavalier Ottorino Savani, cerca di dare voce a tutti coloro che soffrono e si batte per far riconoscere a tutti gli effetti l’acufene come una malattia. Ma soprattutto chiede contributi per la ricerca, unica speranza per milioni di persone.

L'importanza della ricerca

Dell'importanza della ricerca se n'è parlato ieri, sabato 21 maggio nella sala riunioni di via Micesio, in occasione dell’assemblea nazionale ordinaria dell’A.I.T., durante ldalla professoressa Paola Perin dell’università di Pavia e dal dottor Silvano Gallus del centro ricerca “Mario Negri” di Milano gli ultimi risultati della ricerca.

«Purtroppo neppure quest’anno abbiamo avuto risvolti positivi per aiuti alla ricerca da parte del Governo, nonostante le nostre continue richieste – sostiene Savani – ma, considerando la particolare situazione mondiale causata dalla pandemia, ce lo aspettavamo; noi comunque continueremo a richiedere l’aiuto del nostro Governo per poter arrivare a una soluzione per la cura dell’acufene».

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