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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Quattro miliardi di euro: questo il valore del turismo in Friuli Venezia Giulia

Secondo la Fondazione Think Tank Nord Est, per la ripresa del settore servono investimenti e la riqualificazione delle strutture ricettive

Si attesta tra l'11% e il 12%  del PIL il fatturato del comparto turistico nella nostra regione. E grazie all'allentamento delle restrizioni per il miglioramento della situazione generale, anche nei principali Paesi Europei, si sta progressivamente alzando la fiducia per le prospettive della stagione estiva sia la mare sia in montagna.

Il passaggio in zona bianca potrebbe portare ad un ribalzo positivo del Pil  grazie al contributo del comparto turistico. Secondo le stime della Fondazione Think Tank Nord Est, il fatturato diretto e indiretto del settore in Friuli Venezia Giulia è di circa 4 miliardi di euro.

Prima della pandemia, le presenze turistiche, infatti, hanno raggiunto un valore massimo superiore ai 9 milioni nel 2019 grazie alla ricca offerta di strutture ricettive tra appartamenti, alberghi e campeggi: in totale i posti letto a disposizione sono oltre 157 mila. Nel 2020, causa emergenza covid, questo valore economico si è quasi dimezzato. I turisti che scelgono il Friuli Venezia Giulia sono, per la maggior parte provenienti dall’estero, soprattutto da Austria e Germania. 

Lo studio

L'ultimo studio della Fondazione Think Tank Nord Est vede un trend leggermente negativo del numero di imprese attive nei settori più legati al turismo. L’analisi considera strutture ricettive, agenzie di viaggio e tour operator, bar e ristoranti, trasporti e noleggi, cultura, eventi e attività ricreative.

In Friuli Venezia Giulia, al 31 marzo 2021, questo composito insieme di attività raggruppa 9.498 imprese. Un dato in leggera flessione ma la riduzione del numero delle imprese era iniziata già nel 2019, prima della pandemia. Nel complesso, dal 2018 ad oggi, la diminuzione risulta modesta (-0,7%). Tra 2010 e 2018, invece, l’incremento del numero delle aziende era stato del 6,6%.

Nell’Udinese si registra il valore assoluto maggiore di imprese: 4.449 imprese turistiche. Nel Triestino sono 2.116, a Gorizia 1.121 e a Pordenone, infine,  si ariva a 1.812 aziende. A livello settoriale, si registrano 7.031 bar e ristoranti (il 74% del totale del comparto turistico); 871 strutture ricettive (il 9%); 721 imprese nei settori cultura, eventi, attività ricreative (8%); 677 aziende di trasporto e noleggio (7%); 198 agenzie di viaggio e tour operator (2%).

“Le aziende del settore turistico in Friuli Venezia Giulia hanno attraversato la pandemia con grandi difficoltà e rilevanti perdite economiche - spiega Antonio Simeoni, vice presidente della Fondazione Think Tank Nord Est - ma nel complesso hanno retto l’urto, come evidenziato dai numeri del registro delle imprese. Per agevolare la ripartenza del turismo è però necessario rilanciare gli investimenti. Le attività del comparto balneare, in particolare, subiscono periodicamente l’effetto negativo di fattori esterni, ad esempio in caso di condizioni climatiche sfavorevoli, proliferazione delle alghe e altro. In questa situazione è quindi fondamentale - continua Simeoni - garantire alle imprese turistiche l’accesso al credito anche nel post-pandemia, e soprattutto allungare strutturalmente i tempi di rimborso dei mutui in essere e di quelli futuri, perchè la marcata stagionalità di molte destinazioni costituisce un limite alla redditività delle aziende e di conseguenza un freno agli investimenti".

Per soddisfare la variegata domanda turistica è importante favorire la riqualificazione delle strutture ricettive, in particolare degli appartamenti di vacanza: "Alcuni provvedimenti nazionali e regionali vanno già nella direzione giusta, incentivando la valorizzazione di una componente fondamentale dell’offerta ricettiva del Friuli Venezia Giulia". conclude Simeoni.

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