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Venerdì, 26 Aprile 2024
stato di agitazione

Proclamato lo stato di agitazione del personale sanitario in Asufc

Andrea Traunero, segretario generale della Funzione pubblica Cgil di Udine: “Tutti da sciogliere i nodi sull’impiego delle Rar e dei fondi contrattuali relativi al 2021”

Sindacati e azienda sanitaria si sono incontrati oggi, mercoledì 13 aprile. Per i rappresentanti della Cgil, però, «serve un cambio di passo nella contrattazione».

L'incontro

«L’incontro di oggi è stato soltanto l’occasione per un’informativa sulle prossime scadenze di pagamento relative a straordinari e prestazioni aggiuntive del 2021. Informativa che non porta nessun passo avanti sui nodi ancora da sciogliere, che riguardano la modalità di impiego delle risorse aggiuntive regionali e dei fondi contrattuali, relativi sempre al 2021». È quanto dichiara Andrea Traunero, segretario generale della Funzione pubblica Cgil di Udine, in merito all’incontro di questa mattina tra i sindacati e il direttore generale dell’Azienda sanitaria universitaria del Friuli centrale. «Si è trattato – prosegue Traunero – di un incontro interlocutorio: il prossimo, che si terrà dopo la formale costituzione delle nuove Rsu, dovrà segnare l’avvio di una nuova fase nelle relazioni sindacali con l’azienda, affrontando nel merito i nodi che restano da sciogliere per l’erogazione delle risorse aggiuntive regionali (Rar) e dei fondi contrattuali 2021 e incominciando, nel contempo, a definire obiettivi e criteri relativi alla contrattazione sul 2022». 

Lo stato di agitazione

«Oggi non si è concluso molto, ma almeno qualcosa sarà pagato ai lavoratori per far fronte al fenomeno dei rincari dell’energia e dei generi alimentari che sta letteralmente erodendo il potere di acquisto delle loro retribuzioni. Se da un lato siamo fiduciosi su una nuova ripartenza e naturalmente ci aspetta un grande lavoro, dall’altro siamo pronti e disponibili ad un confronto corretto e costruttivo per portare ai lavoratori risultati concreti e trasparenti, sperando che anche la controparte finalmente abbia capito che non è più tempo per procrastinazioni e giochi manageriali». Questa la posizione il segretario generale della Uil Fpl del Friuli Venezia Giulia Stefano Bressan. 

«Abbiamo ritenuto per dovere di responsabilità nei confronti dei lavoratori che ci hanno dato mandato, proclamare lo stato di agitazione su alcuni punti, già evidenziati». I punti ai quali fa riferimento Bressan sono la mancata assegnazione delle fasce, la mancata adozione del regolamento sugli incarichi di funzione «a quasi quattro anni dal contratto», i parziali pagamenti delle ore straordinarie per il 2020 e il 2021, la mancata adozione di un idoneo regolamento per la mensa aziendale e del riconoscimento del buono pasto ai turnisti, e «della mancanza di una adeguata informativa sulla consistenza e congruità dei fondi contrattuali che impedisce una corretta finalizzazione delle risorse in sede di contrattazione integrativa, quali ad esempio la possibilità di incrementare l’indennità di lavoro notturno e l’indennità di pronta disponibilità ed in generale se i fondi rispetto alla dotazione organica idonea al funzionamento dei servizi manterranno inalterato il loro valore medio come previsto dal decreto Calabria, o vi sarà un ulteriore loro impoverimento con conseguente riduzione e tagli di straordinari, indennità e produttività pro capite»., conclude Bressan. 

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