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Venerdì, 26 Aprile 2024
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Scontro in consiglio regionale sui milioni ai Comuni: "Discriminati i sindaci non allineati"

Acceso dibattito sul disegno di legge 191 in materia di autonomie locali e funzione pubblica, all'interno del quale la giunta Fedriga ha presentato due emendamenti che stanziano complessivamente 112 milioni, dei quali cento sulla concertazione con i Comuni

Il consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Piero Mauro Zanin, ha approvato a maggioranza il disegno di legge 191, relativo alle norme urgenti in materia di Autonomie locali e funzione pubblica. Il provvedimento, licenziato in via preliminare dalla Giunta lo scorso 13 gennaio, è stato illustrato dall'assessore competente Pierpaolo Roberti. Tra i punti principali del disegno di legge figura anche l'autorizzazione a deliberare l'ingresso del Comune di Pagnacco nella Comunità Collinare del Friuli. Tra gli altri punti fondamentali del disegno di legge la conferma delle funzioni di viabilità in capo agli Enti di decentramento regionale, l'adeguamento di alcune concertazioni stipulate con le allora Uti e la facoltà per i Comuni con meno di cinquemila abitanti di servirsi dell'attività lavorativa di dipendenti a tempo pieno anche dell'Amministrazione regionale, purché autorizzati dall'Amministrazione di provenienza. "Con questo provvedimento - ha evidenziato l'assessore regionale competente Pierpaolo Roberti - si punta a dare sostegno ai Comuni più in difficoltà rispetto alla carenza di personale". La norma prevede inoltre che un revisore non esperto può assumere un unico incarico nei Comuni aventi un organo di revisione collegiale. In un altro articolo del provvedimento si indica che i dipendenti degli uffici stampa e comunicazione del Comparto unico per i quali è in ancora in vigore il "vecchio" contratto nazionale privatistico di lavoro giornalistico "possano transitare - come ha spiegato l'assessore - nel nuovo contratto giornalistico pubblico di comparto di prossima discussione conservando gli aspetti migliorativi e il trattamento economico già acquisito, se più favorevole. Con questa norma si apre il confronto per dare una omogeneità alla disciplina contrattuale del giornalista nel comparto pubblico". 

Il "caso Pagnacco"

 "Il provvedimento in esame è una mini omnibus in materia di autonomie locali e funzione pubblica, con correttivi solo in piccola parte dovuti per sanare situazioni non determinate da scelte della Regione, ma che per il resto si sono resi necessari a causa di una poco efficace legislazione e amministrazione", ha affermato Marko Pisani (Ssk), relatore per la minoranza del disegno di legge 191 contenente norme urgenti per gli enti locali. "La richiesta del Comune di Pagnacco - ha asserito ancora Pisani - è un esempio di queste difficoltà: non riuscendo a dare le necessarie risposte alle esigenze di servizi in loco, ci si rivolge ad un'altra realtà in modo da sgravare l'organico comunale da alcuni compiti e dirottarlo su altri. La Regione non è riuscita, quindi, con il suo sistematico distinguersi dalle scelte del governo precedente e con lo smantellamento di un sistema che non ha avuto il tempo per consolidarsi, a creare una valida alternativa per i problemi degli enti locali". Pisani si è, poi, detto stupito "che per poter solo intraprendere il percorso di avvicinamento di un Comune, Pagnacco, a una realtà aggregata, la Comunità collinare, si debba intervenire nuovamente in legge", e al pari stupito delle "modifiche a interventi frutto di intese e concertazioni passate con le Unioni territoriali intercomunali (Uti)" dopo che la maggioranza ha sempre affermato il loro fallimento, salvo poi prevedere nel ddl 191 "una modifica per un intervento locale di rilancio". In merito a Pagnacco, per Honsell "non essendoci stata l'audizione, non disponiamo delle motivazioni degli interessati", e visti i diversi legami con Udine "ci si chiede se sia stato valutato l'impatto organizzativo. Non rimane che classificare la decisione come una promessa elettorale".

Minoranza contro

L'approvazione del disegno di legge ha ricevuto un no secco da parte dell'opposizione in consiglio regionale. Alla base della presa di posizione dei Gruppi consiliari di minoranza il malumore riguardo le modalità con cui l'Esecutivo regionale aveva presentato due emendamenti da circa 112 milioni di euro complessivi, legati agli stanziamenti derivanti dalla concertazione degli investimenti di sviluppo degli Enti locali 2023-25 e dagli interventi locali per il rilancio. Prima dell'esame dell'articolato, per chiudere la discussione generale, hanno preso la parola Cristian Sergo (M5S), Marko Pisani (Ssk) e Diego Bernardis (Lega). Il pentastellato si è concentrato sui contributi "per la Comunità di montagna del Gemonese che, in realtà, riguarderanno un solo Comune. Chiedo, quindi, un minimo di trasparenza". Pisani, invece, si è detto "imbarazzato per aver ricevuto gli emendamenti solo all'ultimo momento, percependo l'inutilità della mia relazione per la minoranza". Massimo Moretuzzo (Patto per l'Autonomia) ha in seguito lamentato "scorrettezza istituzionale", anticipando la scelta di "non partecipare al voto sulla concertazione".

"Pagina pessima"

"Una pagina pessima per il Consiglio regionale, peraltro a due giorni dal sessantesimo anniversario dello Statuto speciale". Queste le parole del consigliere regionale e capogruppo del Patto per l'Autonomia Massimo Moretuzzo in merito a quanto accaduto durante la discussione del disegno di legge 191 in materia di autonomie locali e funzione pubblica e, in particolare, sugli emendamenti che stanziano complessivamente 112 milioni di euro sulla concertazione con i Comuni. "Quanto avvenuto in sede di discussione è molto grave in quanto, di fatto, siamo di fronte ad una esautorazione del Consiglio regionale: con un intervento sull'ordine dei lavori ho chiesto più volte all'assessore Pierpaolo Roberti, presente in aula, di indicarci quali fossero i progetti presentati sulla concertazione ed esclusi dai finanziamenti, nonché i criteri alla base delle scelte operate. Una domanda legittima e doverosa da parte di chi, come noi consiglieri, da lì a poco avrebbe dovuto votare la spartizione di una somma così cospicua di risorse pubbliche", spiega l'autonomista. "Ebbene non solo l'assessore non ha ritenuto di dare un riscontro alla domanda ma addirittura il vicepresidente del Consiglio regionale Mazzolini, mentre le opposizioni, come precedentemente annunciato, avevano abbandonato l'aula, si è lasciato andare a battute sul ruolo delle Opposizioni quanto meno inopportune, ancor più gravi visto il contesto istituzionale nel quale si trovava". "I fatti di oggi confermano l'atteggiamento irrispettoso dell'esecutivo nei confronti dell'Aula e dei sindaci "puniti" con l'esclusione dai finanziamenti per la loro appartenenza politica", conclude Moretuzzo.

"Sulla pelle dei sindaci non allineati"

"L'arbitrarietà, la discrezionalità e il mancato coinvolgimento della Commissione consiliare competente, azioni queste che hanno guidato l'operato della Giunta Fedriga già nell'Assestamento estivo, si ripetono oggi con ancor più sprezzo del Consiglio, tenuto all'oscuro fino all'ultimo minuto possibile di una spartizione di ben 112 milioni di euro, calpestando così le più basilari regole democratiche". Lo hanno affermato i consiglieri regionali del gruppo del Partito democratico, a margine del dibattito sul disegno di legge 191, all'interno del quale la Giunta Fedriga ha presentato due emendamenti che stanziano complessivamente 112 milioni, dei quali cento sulla concertazione con i Comuni. "È inaccettabile come questi importanti finanziamenti, utili a garantire le opere necessarie sui territori, siano stati trattati senza alcuna trasparenza: la Giunta ha presentato in Aula, all'ultimo momento e senza alcun elemento di conoscenza per poterli valutare, due emendamenti per 50-60 interventi che riguardano gli enti locali attraverso una concertazione diretta nell'alveo del Centrodestra". "Sul finire di legislatura, la maggioranza di Centrodestra conferma uno spregiudicato esercizio del potere sulla pelle dei sindaci non allineati, oltre al disprezzo totale del ruolo del Consiglio regionale. Di fronte a questo atteggiamento sprezzante, già ieri avevamo annunciato l'abbandono dell'Aula durante la discussione della legge, cosa che oggi abbiamo fatto assieme a tutte le opposizioni", chiude la nota del Partito democratico. 

A favore

Il leghista Bernardis, dal canto suo, ha ribadito "la legittimità di quanto fatto dalla Giunta nei modi e nei tempi previsti. Confermo inoltre che la maggioranza è convintamente favorevole a quanto proposto".  A tutti loro ha replicato l'assessore regionale ad Autonomie locali e funzione pubblica, Pierpaolo Roberti, evidenziando come "l'obiettivo era costituito dall'assegnazione delle risorse: volevamo farlo già in Stabilità, ma un rallentamento tecnico lo aveva impedito. Sono quindi arrivati questi due maxi emendamenti che assegnano fondi già stanziati. I Comuni - ha dettagliato - hanno presentato domande per 260 milioni di euro, mentre ammontano a poco meno di un altro centinaio quelle relative a Comunità di montagna". Prima dell'espressione di voto conclusiva, sempre a maggioranza, è stato concesso il via libera ad alcuni emendamenti di ispirazione giuntale. I primi due hanno riguardato l'approvazione delle modifiche statutarie delle Comunità e i recepimenti nello Statuto della Comunità Collinare del Friuli, nonché un contributo concesso al Comune di Trieste per la scuola Caprin da devolvere alla Giotti Stuparich. Per quelli successivi, le opposizioni sono uscite dall'aula dove, nella sezione di sinistra, è rimasto il solo Furio Honsell che, di volta in volta, ha scelto tra astensione, contrarietà o addirittura sì come nel caso dello stralcio (proposto dallo stesso Roberti, per evitare il rischio di eventuali impugnazioni) dell'articolo relativo al contratto dei giornalisti che lavorano nella Pubblica amministrazione. Semaforo verde, infine, per le istanze dell'esecutivo contestate dalle opposizioni, volte a introdurre due nuovi articoli che dispongono, rispettivamente, il riparto delle risorse stanziate dalla legge di stabilità 2023 a favore degli Enti locali (la concertazione da 100 milioni di euro per 91 interventi: 14 milioni e mezzo per il 2023, 45 per il 2024 e 40 per il 2025) e specifiche azioni in ambito locale per favorire la ripresa dell'economia regionale e migliorare il benessere dei cittadini, attraverso i 12 milioni riservati soprattutto a sport, istruzione, viabilità ed edilizia pubblica.

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