Udinese - Liverpool 0:1 | I bianconeri abbandonano con onore l'Europa
I bianconeri, sconfitti da una rete di Henderson, non si arrendono e non lasciano vincere facilmente gli avversari. Il pareggio sarebbe il risultato più giusto
Al 93', quando Di Natale scocca un tiro dal limite e il pallone vola verso la porta di Reina, tutti i tifosi bianconeri, allo stadio e a casa, si sono alzati in piedi. Quale modo migliore per festeggiare la 33esima presenza nelle coppe europee con la specialità della casa, il gol? Ma il pallone ha superato la traversa, sul triplice fischio che dava la vittoria al Liverpool e il primo posto nel girone agli inglesi.
Guidolin, per l'addio all'Europa League, aveva detto di voler fare degli esperimenti. E così è. Difesa a quattro per la prima volta da tre anni, con Faraoni e Pasquale terzini. Padelli sostituisce Brkic tra i pali, e tornano Pinzi (titolare) e Benatia (in panchina, al suo posto Heurtaux). Davanti a tutti Ranegie e Fabbrini. Proprio l'ex empolese appare il più convinto, insieme a Pereyra ed Armero. Tanto convinti da mettere in difficoltà il Liverpool. L'argentino e Ranegie creano anche occasioni in area Reds, ma il gol è degli avversari. Da calcio d'angolo Suarez spizza di testa per Suso, che serve un liberissimo Henderson che fa passare la palla tra le gambe di Padelli. Il Liverpool prende coraggio, e mette pressione all'Udinese, trovando sempre Padelli pronto.
LE PAGELLE DELL'INCONTRO
Al rientro dagli spogliatoi, Guidolin decide di avvicendare i due rientranti, e toglie Pinzi per Benatia. Si nota subito che il marocchino mancava alla difesa bianconera, con due grandi coperture. Ma, 20 minuti dopo, crolla a terra. Ricaduta muscolare, e probabili altre due/tre settimane di stop. Al suo posto entra l'esordiente Reinthaller. Nel secondo tempo l'Udinese diminuisce il ritmo, continuando a rimanere pericolosa. Anche il Liverpool, in rare fiammate, raggiunge la porta bianconera, ma Padelli è in gran giornata contro la sua ex squadra e para tutto. All'85, entra il capitano, facendo alzare tutti dalle sedie, per gli applausi e per la speranza finale. Ma non cambia nulla, se non l'orgoglio di aver salutato l'Europa con una grande partita.
