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I segreti di Udine

Quando a Udine si abbandonavano i bambini, viaggio alla scoperta della "ruota degli innocenti"

C'è un angolo del capoluogo friulano, in largo Ospedale Vecchio, dove pochi sanno che esiste ancora quella che veniva chiamata la "ruota degli innocenti"

Anche Udine, come molte altre città italiane, ebbe la sua ruota degli esposti, chiamata nel capoluogo friulano, “ruota degli innocenti”. Ed è ancora ben visibile, nascosta in un angolo di quello che attualmente è il palazzo “vecchio” di Giustizia, in Largo Ospedale Vecchio.

Un luogo scelto all'origine, quando l'edificio ospitava alcune congregazioni religiose prima di diventare anche ospedale, che garantiva una certa discrezione ai genitori che decidevano di abbandonare il proprio figlio o la propria figlia. Per tutti quelli che ancora non conoscono questo luogo nascosto di Udine ecco qui una breve storia di come nacque e di come si sviluppò.

L'Ospizio di Santa Maria Maddalena

L'antico ospizio di Santa Maria Maddalena, che ha avuto le sue origine nell'esigenza di mutuo soccorso tipica delle confraternite, accoglieva ammalati di entrambi i sessi e partorienti (legittime e non), forniva assistenza a domicilio alle puerpere indigenti, soccorreva, per quanto lo permettevano i mezzi a disposizione, fanciulle da marito, vedove ed orfani. Ma tra gli obiettivi più significativi della confraternita c'era la volontà di ricoverare i bambini esposti e di provvedere al loro nutrimento affidandoli per l'allattamento a delle balie.

In realtà la cura degli esposti era condivisa dalle due istituzioni assistenziali, quella di Santa Maria della Misericordia e quella di Santa Maria Maddalena. Quest'ultima si occupava dei lattanti e affidava poi i bambini più grandi, chiamati da pane, all'altra, che li nutriva fino all'età di apprendere un mestiere. Per mettere mano alla difficile gestione finanziaria, il Comune, nel 1584 fuse le due congregazioni e dal 1584 al 1817 tutti gli esposti, senza distinzione di età, venivano affidati all'Ospedale di Santa Maria della Misericordia.

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(l'attuale palazzo di Giustizia di Udine - foto tratta da Tripadvisor)

Chi erano gli esposti

Ma chi erano, e soprattutto, da quali famiglie provenivano questi bambini. In circa 100 anni di attività, tra metà 1600 e la metà del secolo successivo, i dati riportano un numero di quasi 10 mila esposti. I mesi in cui si verificavano gli “affollamenti” maggiori erano i primi dell'anno. Una spiegazione potrebbe essere data dal fatto che i concepimenti avvenivano durante i mesi estivo-autunnali in concomitanza con i periodi della mietitura, della vendemmia e della raccolta del mais.

Quando non era possibile l'allattamento al seno da parte delle balie esterne (in città e, prevalentemente in campagna) i neonati venivano alimentati con latte di capra. L'affidamento a nutrici esterne era in realtà a tutti gli effetti un affidamento a famiglie esterne nella speranza di una sostanziale adozione. Non mancavano tuttavia i controlli, effettuati principalmente dal parroco e anche con visite regolari e straordinarie. Ad adottare i bambini erano prevalentemente famiglie povere che accoglievano i bambini con l'obiettivo di farli lavorare quanto prima e concorrere così al sostentamento della famiglia.

(fonte: Loredana Codarin Miani_Santa Maria della Misericordia : un ricovero per gli esposti a Udine nel periodo 1656-1755. Atti del colloquio internazionale di Roma (30 e 31 gennaio 1987) - Pubblicato da l'École Française de Rome)

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