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Anche in Friuli arrivano i medici a gettone in Pronto soccorso, e guadagneranno molto più degli altri

Per far fronte alla carenza di personale sanitario negli ospedali regionali, approvata la decisione di inserire medici esterni, specialisti e non, che lavoreranno insieme agli interni

Anche in Azienda sanitaria universitaria Friuli centrale sono arrivati i medici a gettone, per far fronte alla carenza di personale sanitario. La decisione, però, ha già sollevato alcune polemiche innanzitutto per il costo relativo, visto che se non specialisti, questi medici guadagnano 85 euro all'ora, se specialisti, invece, arrivano a 100. E questo non a tutto il personale sanitario interno va giù. A rimarcare la possibile incoerenza il consigliere regionale Furio Honsell (Open Sinistra Fvg). «Preoccupa la notizia che i cosiddetti medici a gettone inizino a essere impiegati anche dall'Azienda ospedaliero universitaria del Friuli Centrale. Cosa rende così problematico il clima in questa Azienda, tanto da non riuscire a trovare dei medici da assumere? Il fatto che ci siano dei medici a gettone indica chiaramente che la mancanza di medici non esiste, come invece dichiara l'assessore Riccardi». Per Honsell la causa è un'altra. «Come mai non si riesce allora a trovare anche medici a gettone per coprire tutti i posti di guardia medica e di continuità assistenziale in montagna, la cui scopertura denunciamo ormai da anni? Preoccupa, infine, anche la recente riforma di Riccardi che, al buio, vuole trasformare queste Aziende da sanitarie a socio-sanitarie. Saranno anche quei servizi gestiti a gettone e, quindi, incapaci di garantire l'attuale continuità?».

Il problema dei Pronto soccorso regionali, però, è su più livelli, almeno secondo quanto riferiscono il segretario generale Uil Matteo Zorn e il segretario regionale con delega alla sanità, Luciano Bressan. «Se il problema della carenza di personale è ricondotto alle dimissioni dei medici, chiediamo una puntuale verifica di quali siano i numeri e l’organizzazione riguardante il personale del comparto, con un indispensabile confronto sulle altre realtà regionali». I due segretari pongono anche la questione del percorso di cura. «Rispetto alle gravi difficoltà riscontrate nel garantire gli adeguati percorsi di cura ai pazienti, per la quale gli utenti ricoverati rimangono impropriamente in carico al Pronto Soccorso, urge comprendere se il problema sia di natura organizzativa o strutturale, e ne chiediamo immediata soluzione. Allo stesso modo, dopo aver riscontrato situazioni di estrema difficoltà nell’area di AsuFc, chiediamo attenta verifica per tutti i Pronto soccorso pediatrici della regione».

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