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Venerdì, 26 Aprile 2024
medicina generale

Con i contagi in aumento, l'assistenza agli anziani è a rischio: chiesta la proroga dei contratti Usca

La Federazione italiana medici di medicina generale chiede che anche in Friuli Venezia Giulia vengano ripristinati i contratti per l'assistenza domiciliare almeno fino al 31 dicembre 2022

Pochi giorni fa sono scaduti i contratti delle unità speciali di continuità assistenziale che erano operativi sul terriotrio del Friuli Venezia Giulia. La Federazione italiana medici di medicina generale ha chiesto di prorogare questi contratti almeno fino al 31 dicembre visto l'andamento della pandemia in questo momemto.  Oltre alla ripresa del numero dei contagi, è necessario considerare la particolarità della popolazione del Friuli Venezia Giulia, con una considerevole parte di persone anziane.

Le Usca

Le unità speciali di continuità assistenziale erano state utili nella fase dell'emergenza sanitaria nella gestione domiciliare delle persone positive al Covid 19. Ma avevano oepratp anche nei casi di comunità come scuole e aziende in cui il contagio si propagava. Unità che dal primo luglio sul territorio regionale sono state sostituite dalle Uca (unità di continuità assistenziale) creando però delle problematiche gestionali, dalla definizione dei turni ai compensi per i medici. 

Le richieste
“Chiediamo di fare come in Emilia Romagna – spiega il segretario regionale Fimmg Fvg Fernando Agrusti – dove la Regione ha prorogato le Usca sino a fine anno. Una scelta che riteniamo possa essere utile in questo momento in cui vediamo come la diffusione del contagio stia riprendendo forza soprattutto tra la popolazione anziana, che qui in Friuli Venezia Giulia è molto ampia. Siamo nel mezzo di un picco pandemico ed è meglio non abbassare la guardia. In questi mesi di proroga si potrebbe poi aprire un confronto tra medici e amministrazione regionale su come gestire al meglio le unità sia in termini di orari che di retribuzione. I medici di medicina generale sono stati in prima linea fin dall'inizio dell'emergenza sanitaria e continueranno a fare il loro dovere, non ci tiriamo di certo indietro: solo chiediamo di non interrompere un sistema che funziona e nel frattempo dialogare sulla gestione della pandemia una volta finita l'emergenza insieme ai vari portatori d'interesse”.

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