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Centro storico / Piazza San Giacomo

Camera di Commercio contro Soprintendenza su piazza San Giacomo: "La città è di chi la vive"

Da Pozzo si schiera dalla parte del Comune di Udine sulla questione dei tavolini all'aperto di bar e ristoranti. Venanzi: "Quelli di piazza San Giacomo rischiano di sparire"

Sarà addio ai tavolini dei bar in piazza San Giacomo? Ancora non è detto, ma la questione infiamma la discussione in città. "La Camera di Commercio Pordenone-Udine e Confcommercio provinciale daranno sostegno al Comune di Udine perché la burocrazia non penalizzi gli investimenti fatti dai pubblici esercizi udinesi in piazza San Giacomo". Queste sono le parole del presidente camerale e vicepresidente nazionale di Confcommercio Giovanni Da Pozzo in merito alla bozza del nuovo regolamento dell’occupazione del suolo pubblico. Bozza che il vicesindaco Alessandro Venanzi ha inoltrato alla Soprintendenza incassando però dubbi e perplessità proprio sui tavolini dei bar sulla piazza più importante di Udine. 

La situazione

Al momento sono in scadenza le proroghe per l'occupazione del suolo pubblico che hanno consentito a bar e ristoranti di avere spazi all'aperto dove allestire tavoli e sede per i loro clienti dal 2020. Se dovesse tornare in vigore l'attuale regolamento comunale diverse attività, circa il 20 per cento, dovrebbero rinunciare del tutto a questi spazi. Molti altri dovrebbero rivederli, almeno in parte. Da qui la decisione dell'amministrazione comunale di rivedere il regolamento tenendo conto delle varie esigenze espresse sia dagli operatori economici sia dai cittadini. Il vicesindaco Venanzi: "Abbiamo preparato una bozza per il regolamento dei dehor che si basa su due principi fondamentali: da un lato l'evoluzione della città, dall'altro vuole dare delle regole più chiare. L'intento è creare un equilibrio tra spazio pubblico e spazio privato, facendo prevale delle omogeneità progettuali in zone di pregio artistico come via Mercatovecchio e piazza San Giacomo, ad esempio". La bozza pare non abbia riscontrato parere favorevole della Soprintendenza, soprattutto per quel che riguarda proprio il salotto buono della città: "I tavolini non piacciono, vorrebbero che fossero tolti del tutto ma noi cercheremo di trovare un compromesso - ha sottolineato il vicesindaco - . Anche per salvaguardare la loro funzione di presidio che può aiutare la gestione della sicurezza pubblica".

La posizione della Cciaa

"I dehor sono stati la soluzione chiave per la sopravvivenza delle attività economiche in tempo di pandemia – ricorda Da Pozzo –, ma hanno rappresentato anche un abbellimento dell’arredo urbano, tanto da essere unanimemente apprezzati dai residenti e dai turisti". Il tema però è più generale. "Non è possibile parlare di rigenerazione urbana e rivitalizzazione dei centri storici in un contesto in cui una mole di vincoli burocratici ostacolano pure progetti pensati per lo sviluppo della città, come quelli immaginati dal vicesindaco Venanzi, in totale condivisione con le categorie economiche. Piazza San Giacomo – prosegue Da Pozzo – è il centro della socialità cittadina e non ci può essere alcun dubbio sul fatto che gli imprenditori del settore dei pubblici esercizi ne conoscano il valore anche architettonico. Nessuno penserebbe dunque di mettere a rischio il plateatico, come si è visto in questi anni in cui i dehor sono stati di fatto dei salotti a cielo aperto. Udine – conclude Da Pozzo – deve recuperare il suo ruolo mercantile, che è sicuramente economico, ma soprattutto sociale. E dunque, con tutto il rispetto per gli interessati, non possiamo che ribadire che la città appartiene a chi la vive e a chi, per scelta dei cittadini, la amministra".

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