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Lunedì, 29 Aprile 2024
Sanità pubblica

Sanità pubblica, la Cgil regionale chiede lo stop all'esternalizzazione dei servizi

"Una scelta profondamente sbagliata", a lanciare l'accusa Orietta Olivo, segretaria generale Fp Cgil Fvg

Scelta profondamente sbagliata che potrebbe aggravare una situazione già in bilico, qualità dei servi scadente e costi alle stelle. Sull'esternalizzazioni dei pronto soccorsi in Friuli Venezia Giulia la Funzione pubblica Cgil regionale si dichiara contraria. "La progressiva cessione al privato di parti del servizio sanitario regionale è un percorso che potrebbe mettere a rischio la nostra salute, soprattutto quando si tratta di colmare le carenze di medici, infermieri e operatori sanitari. Riteniamo che questa scelta sia profondamente sbagliata e non risponda in alcun modo alle esigenze e agli interessi dei cittadini e delle cittadine" dichiara Orietta Olivo, segretaria regionale del sindacato. "Per la Fp Cgil l’esternalizzazione dei servizi e nello specifico dei pronto soccorso non solo
non risolverà i problemi esistenti nel sistema sanitario, ma potrebbe aggravarli ulteriormente. Basta varcare la soglia di un ospedale o di un presidio sul territorio, infatti, per rendersi conto che il personale è esausto, le aggressioni sono in crescita e il numero dei dipendenti diretti del servizio sanitario regionale si sta riducendo"prosegue Olivo che sottolinea come sia necessario smettere di perseguire chimere "e iniziare a pensare seriamente al futuro della nostra sanità pubblica".

I costi

Per ora l'esternalizzazione è messa in atto a tempo determinato ma non si esclude al sua prosecuzione: "La Fp Cgil è convinta che l’esternalizzazione dei servizi comporterà inevitabilmente un aumento delle spese, non certo un risparmio. Lo diciamo con
cognizione di causa, perché questo è quello che da sempre succede ogniqualvolta un’amministrazione pubblica esternalizza parte dei suoi servizi. È giunto il momento di valutare attentamente le risorse umane ed economiche a disposizione e pianificare, programmare un uso oculato per garantire servizi di qualità. Questo è il compito di chi guida la sanità. "Certo, tutto dipende da qual è lo scopo ultimo: rafforzare la sanità pubblica o affossarla?" afferma Olivo.

Qualità del servizio

"Ma c’è di più: siamo profondamente preoccupati per la qualità dei servizi che saranno offerti da unità operative formate da gruppi di professionisti che non si conoscono tra loro, con contratti di lavoro diversi (dipendenti della sanità pubblica e dell’appalto), con
responsabilità simili ma retribuzioni completamente differenti -  dichiara la segretaria - Questo modo di lavorare non si avvicina per nulla a quello che squadre di lavoro consolidate mettono in campo". Olivo sostiene: "A questo punto non è allarmismo dire che è rischio la qualità dell’assistenza. Viene spontaneo chiedersi come mai, se le aziende sono in difficoltà finanziarie, riescono a trovare fondi per pagare professionisti esterni, ma non per valorizzare i propri dipendenti".

Le richieste

"Le nostre richieste sono chiare: vogliamo soluzioni diverse, che mettano al centro la salute delle persone. Chiediamo investimenti sulle risorse umane del sistema sanitario pubblico regionale, chiediamo un potenziamento della sanità territoriale per garantire che ogni cittadino e ogni cittadina abbia accesso a una cura di qualità. La Fp Cgil è al fianco dei cittadini e cittadine, dei lavoratori e lavoratrici del settore sanitario nella lotta per un sistema pubblico di qualità per tutti e tutte" conclude la segretaria Olivo. .

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