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«Fieramente all’opposizione di chiunque vinca!», Salmè invita i suoi a non andare a votare

Troppo lontane le posizioni con De Toni, con cui non si è nemmeno incontrato, Salmè ha parlato con il sindaco uscente Pietro Fontanini le cui posizioni sui vaccini hanno allontanato la possibilità di un apparentamento. Il candidato di Liberi elettori - Io amo Udine ha chiesto così il non voto

Gli incontri di avvicinamento al ballottaggio hanno emesso il primo verdetto: Liberi elettori - Io amo Udine, che ha raccolto quasi il 5% dei consensi dell'elettorato udinese, non trovando accordi con i candidati sindaco ha chiesto ai "suoi" di non andare a votare. 

«Senza rappresentanza delle nostre idee nessuno avrà i nostri voti», dichiara il leader del movimento Stefano Salmè. «La nostra lunga campagna elettorale è stata improntata a idee che, nella loro semplicità, se applicate, possono rappresentare dei precedenti rivoluzionari. Abbiamo sempre dichiarato che, se non avessimo vinto le elezioni, avremmo posto ai partiti la necessità di adottare quella che riteniamo la parte essenziale del nostro programma elettorale».

Il "non - incontro" con De Toni

Nonostante alcune battute preliminari con esponenti dello staff del candidato sindaco De Toni, la distanza programmatica sui temi della sicurezza, dell’immigrazione e dell’identità culturale delle due parti non ha consentito neppure un incontro formale con il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra. «Abbiamo comunque apprezzato i toni rispettosi usati durante la campagna elettorale e l’attenzione verso il principio della “libertà di scelta” e di una maggiore autonomia della città nei confronti della Regione Friuli Venezia Giulia», si lascia comunque andare Salmè.

Con Fontanini

Ieri, giovedì 6 aprile, i rappresentanti della lista Liberi elettori - Io amo Udine si sono incontrati con il sindaco Pietro Fontanini. «Nonostante alcune “aperture” di facciata sui mass media, l’incontro ha portato a un nulla di fatto. Le premesse d’altronde non facilitavano un’intesa: il sindaco durante il periodo pandemico si era assunto la responsabilità politica di aver limitato il diritto costituzionale di manifestare il proprio pensiero al “popolo dei no green pass”, invitando il questore a negare ai manifestanti libertari “piazza Libertà”, che è stata il simbolo fisico di tale protesta. Il fatto di aver poi assecondato la martellante campagna dell’assessore regionale alla Salute e del governo nazionale dell’epoca, rispetto alla vaccinazione obbligatoria, merito che ha rivendicato durante l’incontro di questo pomeriggio, costituisce un macigno rispetto al nostro faro ideale rappresentato dal principio della “libertà di scelta”, anche vaccinale». Questo, dunque, il motivo principale di distanza tra le due parti che, per Salmè, è incolmabile. 

Delle cinque proposte portate da Liberi elettori -  Io amo Udine al tavolo della trattativa, c'è stata una convergenza solo sul tema della sicurezza e sulla necessità di sostenere la natalità e gli anziani. «Il sindaco di Udine, accogliendo le nostre proposte, avrebbe potuto dimostrare di rappresentare la cittadinanza e non gli interessi di multinazionali e potentati economici locali. La stessa preoccupazione del sindaco, espressa durante la riunione, che i “buoni di acquisto locali” troverebbero la forte contrarietà delle multinazionali del commercio presenti sul nostro territorio e che quindi erano da accantonare, la dice lunga sulla distanza programmatica tra la nostra lista e il centrodestra udinese».

L'invito al non voto

Sulla base di questi presupposti, Salmè invita così tutti i suoi elettori a non andare per il ballottaggio previsto per domenica 16 aprile e lunedì 17 aprile. «La forte opposizione sociale che abbiamo rappresentato fino a oggi nella società civile, sarà nei prossimi cinque anni resa ancora più forte dalla nostra presenza in Consiglio comunale, dove, fieramente all’opposizione di chiunque vinca, rappresenteremo con forza le istanze dei tanti cittadini e delle tante cittadine che ci hanno votato», chiude Salmè. 

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