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Lignano fuori dall’ Exe, il consiglio comunale approva

Dimessa la partecipazione alla società. La maggioranza compatta "Non è strategica per la comunità, non vogliamo finire nel baratro"

Lignano Sabbiadoro esce dall’Exe. A deciderlo è stato il Consiglio Comunale della località balneare con il voto favorevole dell’intera giunta e maggioranza (l’opposizione si è astenuta). “Exe – ha spiegato il Sindaco, Avv. Luca Fanotto - ormai non eroga più alcun servizio alla comunità; il contratto che era in essere con la stessa Società è decaduto di diritto dal momento in cui non si è proceduto alla modifica dello Statuto. Non ha dunque più senso mantenere una partecipazione azionaria verso tale Società”

Verranno così offerte al pubblico all’asta le 199.800 azioni, pari a 1 milione e 145 mila euro, corrispondente al 22,9% del capitale sociale, che Lignano deteneva. A far pendere l’ago della bilancia verso la dismissione della partecipazione anche il fatto che Exe ha prodotto grosse perdite nel corso del tempo. Per l’anno 2013 emergerebbe infatti una perdita di 3 milioni e 400 mila euro, da aggiungersi ai 2 milioni e 385 mila euro del 2012. Il capitale sociale si vedrebbe così ridotto a solo 370 mila euro.

“Di fronte a una situazione così drammatica – ha detto il Sindaco – gli amministratori di una Società sarebbero stati mandati a casa. E invece così non è successo”. Il Sindaco di Lignano infatti aveva già chiesto al Collegio Sindacale di Exe Spa che effettuasse opportuni accertamenti sulla costituzione di numerose Società controllate ormai chiuse, in liquidazione, non operative o in perdita; la costituzione di Società controllate estranee all’oggetto sociale; lo stipendio eccessivo attribuito al Direttore, nonostante l’indicazione dell’Assemblea di ridimensionarlo; la causa contro Consorzio Udine Ambiente che ha provocato un pignoramento per 2,4 milioni ai danni della Società.

Alla richiesta di un piano industriale strategico – conclude Fanotto - non ci sono mai state date risposte e l’unica iniziativa che ci è stata comunicata riguarda l’apertura di un impianto in Sardegna, che poco ha a che fare con lo Statuto che stabilisce che la Exe ha per scopo la conservazione e il progressivo risanamento del patrimonio ambientale nel territorio della Regione Friuli Venezia Giulia”.

“La Exe rappresenta uno dei tanti scandali all’italiana, è un fallimento politico del centrodestra – ha rimarcato l’Assessore all’Urbanistica Paolo Ciubej – una partecipata che ha prodotto posti di potere e debiti senza portare a nulla di concreto. Basti pensare al fatto che non è stato portato a conclusione il discorso del gestore unico dei rifiuti di cui si parla da anni. La Exe non eroga più alcun servizio per la comunità. La stessa raccolta dei rifiuti è soddisfatta da Mtf. Sono quindi mutate le condizioni dal 2010 quando si voleva mantenere la partecipazione.”

“Una Società che non segue le direttive dei soci, sfuggevole e poco trasparente nelle sue scelte – ha fatto seguito l’Assessore all’Ambiente, Massimo Brini - non può godere della fiducia di chi vi partecipa con le sue azioni.”

“C’è opacità totale nella gestione di Exe - ha concluso il Sindaco Fanotto – mentre i dati sulle perdite parlano chiaro. Noi non vogliamo finire nel baratro, come hanno anche dichiarato altri soci di minoranza, che stanno dismettendo le loro partecipazioni.”  

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