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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Contratto sanitari: "Aumento di pochi spiccioli, non certo gli sbandierati 150 euro"

Critica Orietta Olivo, segretaria regionale della Funzione pubblica Cgil, nei confronti delle cifre fatte nei giorni scorsi dai rappresentanti regionali dell’Ordine degli Infermieri

Si è parlato di aumento di 150 euro mensili sul contratto 2022-2024 della sanità. Ma su questa cifra non è d'accordo Orietta Olivo, segretaria regionale della Funzione pubblica Cgil, che critica le affermazioni fatte nei giorni scorsi dai rappresentanti regionali dell’Ordine degli Infermieri e dei giudizi positivi espressi sull’ipotesi di rinnovo contrattuale. Dice Olivo: "Sul contratto 2022-24 della sanità è bene fare chiarezza, a partire dai presunti 150 euro mensili di aumento. La percentuale di aumento fissata dal Governo è del 5,78%, poco più di un terzo rispetto al 16% che abbiamo già perso nel biennio 2023-23 a causa dell’inflazione, e questo è già un grosso motivo per chiedere maggiori risorse. La segretaria ha poi aggiunto: "Ma non basta: l’aumento del tabellare non è del 5,78%, perché le risorse stanziate dal Governo dovranno coprire anche altre voci contrattuali, come l’aumento delle indennità (di pronta disponibilità e di turno, ad esempio) o altri strumenti di valorizzazione del personale". Detratte queste voci, l’incremento del salario base sarà sensibilmente inferiore. "E non è finita qui: ricordiamoci che i lavoratori e lavoratrici della sanità stanno già ricevendo un’indennità di vacanza contrattuale potenziata di 60-70 euro mensili, una sorta di anticipo del rinnovo contrattuale - sottolinea la rappresentante sindacale -. Quanto il contratto entrerà in vigore, quindi, l’aumento reale sarà di poche decine di euro: altro che 150 euro al mese!" Olivo poi conclude: "La Fp Cgil spiegherà tutto questo ai dipendenti. Sarebbe bene che facessero così tutti gli altri, prima di spiattellare cifre a oggi inesistenti, magari per scarsa conoscenza della materia. Il rischio è di illudere lavoratori le lavoratrici che, non dimentichiamolo mai, due o tre anni fa erano definiti eroi e certo non meritano aumenti di poche decine di euro per il lavoro essenziale che hanno fatto e che continuano a fare".

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