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Negozi aperti per 24 ore, sette giorni su sette: ecco come cambierà il commercio in Fvg

Un nuovo disegno di legge regionale prevede la massima liberalizzazione di orari e giorni di apertura degli esercizi commerciali. Ma anche l'ok agli home restaurant e semplificazione burocratica su più punti

Aperti a Natale o a Ferragosto, di giorno e di notte, senza limiti. Insomma, la possibilità per i negozi di restare aperti sempre. Questo prevede il disegno di legge 181 che è stato presentato ieri in Commissione dall'assessore alle Attività produttive, Sergio Bini. Nessun limite di orario né di giornate per i negozi. Unico obbligo l’esposizione al pubblico in modo visibile di orari e giorni di apertura.

Da quando

La riforma della legge 29 del 2005 entrerà in vigore nei primi mesi del 2023, dopo il voto in Consiglio regionale, che non si terrà prima di gennaio o febbraio. - afferma Bini - con le scadenze che abbiamo, in particolare con la legge Finanziaria".

Burocrazia

Ma il provvedimento, che ha già incassato il parere positivo all’unanimità del Comitato autonomie locali e delle associazioni di categoria, ha in serbo anche altre novità. A partire dalla semplificazione e dallo snellimento delle procedure per i Comuni che potranno gestire autonomamente le loro aree pubbliche commerciali con maggiore tranquillità. "Tra i provvedimenti specifici - aggiunge Bini - , l’eliminazione della doppia documentazione da presentare a Comune e Camera di Commercio, la semplificazione nell’utilizzo dell’e-commerce, la cancellazione dell’obbligo di Scia per spacci e mense aziendali, la sburocratizzazione urbanistica per chi vuole aprire esercizi di vicinato, la cancellazione dell’obbligo di comunicazioni per i distributori automatici di alimenti e bibite". Inoltre, sarà possibile prevedere scontistiche e promozioni anche al di fuori dei canonici tempi dei saldi.

Home restaurant

Altra novità: la possibilità di avviare home restaurant e home food. Nel primo caso si tratta di un'attività caratterizzata dalla somministrazione di bevande e alimenti presso la propria abitazione. Nel secondo è un'attività di produzione di alimenti e bevande destinati alla vendita al dettaglio in una cucina domestica. 

Le critiche

Sergio Bolzonello del Pd ha detto che "è vero che c’è una sentenza della Corte costituzionale sulle aperture, ma nulla è davvero tombale, se non per un certo periodo di tempo. Io ci misi la faccia per limitare le aperture e sono convinto che servano momenti di chiusura".

Anche Cristian Sergo del M5S, che ha detto che "si possano trovare le motivazioni di interesse generale per limitare le aperture, a tutela degli stessi commercianti e dei consumatori, come peraltro è avvenuto durante alcune fasi della pandemia". Il consigliere pentastellato ha anche richiesto specificazioni su vendite sottocosto, somministrazione nelle fiere, vendita di superalcolici, nonché sulla definizione di media struttura commerciale.

Franco Mattiussi (Fi): "Sull’home restaurant dovrà esserci un regolamento che inquadri gli obblighi di chi va a preparare pranzi e cene a domicilio. Ma sarebbe sbagliato proibire".

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