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Ambiente e qualità della vita nelle città: Udine scende nella classifica green italiana

Il rapporto Ecosistema urbano premia la provincia di Pordenone ma vede Udine scendere nella graduatoria generale dal 18° al 26° posto

Tutte in discesa, in Friuli Venezia Giulia, le città nella classifica green d'Italia. Tutte tranne Pordenone che si conferma una delle province che ricicla maggiormente. Udine supera la soglia del 66% ma rimane indietro nella classifica del verde fruibile in area urbana, con appena 21 metri quadri per abitanti, contro i 137 di Gorizia.

La classifica

Trento, Mantova, Pordenone, Bolzano e Reggio Emilia sono le città più green d'Italia secondo "Ecosistema Urbano 2020", il report annuale elaborato da Legambiente in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 ore. Lo studio, volto a fotografare il cambiamento green in atto nella Penisola, è stato condotto sui dati comunali del 2019 attraverso gli indicatori delle performance ambientali quali smog, trasporti, rifiuti, rete idrica, pianificazione urbana, mobilità e energia.

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Nella classifica generale, Udine si piazza in 26esima posizione, Gorizia al 33esima, Trieste,al 40esimo posto: il capoluogo regionale non ha però inviato i dati relativi al 2019.

L'analisi

La fotografia delle prestazioni ambientali del Paese è fatta attraverso un'analisi dei numeri dei capoluoghi di cinque principali componenti ambientali: aria, acque, rifiuti, mobilità, energia.

Qualità dell’aria

Per quanto riguarda le polveri sottili Pm,10, torna a crescere il valore medio annuo a livello regionale rispetto al 2018. La progressiva riduzione degli ultimi 5 anni viene invertita da Gorizia e, soprattutto, da Pordenone (da 22,90 µg/m3 si passa a 24,50 µg/m3 pari a + 7,0%). Gorizia e Trieste confermano livelli inferiori al valore obiettivo per la salute (20 µg/ m3) indicato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità, che viene invece raggiunto da Udine.

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Tutti i capoluoghi di provincia risultano al di sotto della soglia di legge, fissata sulla sola concentrazione media annuale pari a 25 µg/m3, per quanto riguarda le Pm 2,5: con la media annua che cresce a Pordenone (17,5 µg/m3 nel 2019; 16,3 µg/m3 nel 2018) e a Udine (19,0 µg/m3 nel 2019; 16 µg/m3 nel 2018): il capoluogo friulano è quello messo peggio in regione. Se però si prende come riferimento il limite suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) che ha come target esclusivamente la salute delle persone e che per questo differisce di molto dal limite normativo (è pari a 10 µg/m3), nessuna città lo rispetta.

I consumi e le perdite d’acqua

I consumi idrici nei quattro capoluoghi di provincia dopo aver subito una riduzione importante nel periodo 2004 – 2008, si sono pressoché stabilizzati negli ultimi 5 anni. Il valore medio regionale (159,5 l/giorno pro capite) pur abbassandosi di circa l’1,5% rispetto al 2018 (e del 4,8% rispetto al 2017) resta superiore al valore medio italiano, pari a 148 l/giorno pro capite, di circa l’8%: Udine si conferma al primo posto in Friuli Venezia Giulia con un valore di 174,1 litri per abitante giorno. La dispersione della rete, ovvero la differenza tra l'acqua immessa e quella consumata, presenta, nella media, una situazione migliore rispetto alla media nazionale dei capoluoghi di provincia (10 punti % in meno). Il capoluogo più virtuoso si conferma Pordenone che migliora il dato del 2018 e si colloca tra le 6 città italiane che riescono a contenere le perdite entro il 15%.

La capacità di depurazione ovvero la percentuale di popolazione servita da rete fognaria delle acque reflue urbane (dati Istat) vede Gorizia, Udine e Trieste sopra il 90%, mentre Pordenone rientra tra le 11 città che non raggiungono l’80%.

Rifiuti e raccolta differenziata

La produzione pro capite di rifiuti urbani continua a crescere in tutti i capoluoghi, con una produzione annua che sfiora i 600 chilogrammi per abitante a Udine, innalzando (più 2 per cento circa) la media regionale a 517 chili per abitante all’anno (nel 2018 era pari a 507 chili/abitante) a fronte di una media nazionale di 530 chilogrammi pro capite. Udine vede salire la produzione a 597 chili pro capite l’anno, dopo che nel 2018 il trend di crescita si era sensibilmente arrestato. In leggera crescita la percentuale della raccolta differenziata che raggiunge un valore medio di 64,25% poco distante dall’obiettivo di legge del 65% fissato per il 2012 ma con sostanziali differenze tra le quattro città. Pordenone si conferma un'eccellenza a livello nazionale, è seconda assoluta con l’86,1% mentre Udine migliora il dato del 2018 superando la soglia del 66%.

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Le auto in città, le piste ciclabili

Il tasso di motorizzazione (auto circolanti/100 abitanti) è cresciuto a Udine (67) e, fatta eccezione per Trieste (53) tutte le altre città regionali superano il tasso medio dei capoluoghi italiani pari a 64,6 auto ogni 100 abitanti. L’estensione dei percorsi ciclabili e, più in generale, di tutte le misure infrastrutturali a supporto della ciclo-mobilità cresce leggermente a livello di indice medio dei capoluoghi regionali che con 9,50 metri equivalenti supera la media dei capoluoghi italiani pari a 8,65 (metri equivalenti/100 abitanti). La crescita va ascritta sostanzialmente all’aumento dell’indice a Pordenone (più 1,77 metri equivalenti). A Udine ci sono 38.6 km di piste ciclabili.

Gli alberi in ambiente urbano

Nnel 2019 si è avuto un aumento del valore medio, che passa da 22,25 a 23,75 alberi/100 abitanti e supera il dato medio nazionale (21,7 alberi/100 ab). Questo incremento è dovuto a Pordenone che registra una disponibilità di 35 alberi/100 abitanti (erano 29 nel 2018) mentre Udine ne ha 24 ogni 100 abitanti. Il Verde fruibile in area urbana (mq/abitante - fonte Istat, 2018) registra una sostanziale stabilità nella dotazione delle città regionali: Gorizia 137 mq/ab; Pordenone 111,4 mq/ab; Trieste 66,8 mq/ab e Udine 21,6 metri quadri per abitante.

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