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Festeggiato a Codroipo il 163° compleanno del quartiere della stazione "asburgica"

Partecipata commemorazione civica spontanea dell'anniversario dell'"imperialregia" ferrovia che collegò al mondo contemporaneo la centrale località friulana promuovendone nuovo sviluppo urbano in direzione dei binari. Ideale gemellaggio tra realtà locale e civismo di Udine impegnato da vent'anni nella riqualifica dell'omologo quartiere della Capitale del Friuli Storico. A onorare l'incontro al Taxi Bar di Via Battisti anche il sindaco dott. Nardini e la presidente del Consiglio comunale dott.ssa Comisso. L'oratore udinese prof. Travain: "Come la nostra Via Roma, questo vostro bel corso fu la direttrice che indicò a Codroipo gli orizzonti del futuro che ebbe a farne una giovane città! Siatene orgogliosi e valorizzatela come parte del vostro percorso storico collettivo!".

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Il 21 luglio 1860, quando sul Friuli governava l'imperatore asburgico Francesco Giuseppe I, Codroipo fu collegata al mondo contemporaneo attraverso la ferrovia. Un nuovo quartiere sarebbe sorto nelle campagne tra il centro storico e la stazione. Queste le premesse dell'iniziativa popolare spontanea, sorta dall'incontro tra istanze locali ed esperienze del civismo udinese, che ha avuto luogo appunto a Codroipo, venerdì 21 luglio, al Taxi Bar in via Cesare Battisti 44. Presenti il sindaco Guido Nardini e la presidente del Consiglio comunale Carla Comisso (inviatati infatti Giunta e Capigruppo), la commemorazione, in lingua friulana, è stata tenuta dal prof. Alberto Travain, conservatore dell'oggi ventennale Coordinamento Civico Udinese "Borgo Stazione", studioso e promotore di cultura civica nonché presidente dei noti storici sodalizi civisti Fogolâr Civic e Academie dal Friûl. Cenni e riflessioni culturali a cura del sig. Gino Bidini, cultore delle memorie locali. Conclusioni tratte da Renata Capria D'Aronco, presidente dell'Arengo udinese e del Club per l'Unesco di Udine. Intervenuti varia cittadinanza, intellettualità ed associazionismo, in rappresentanza di un impegno civico e culturale non solo del luogo. Inaspettata, tra l'altro, e bella presenza anche studentesca. Una gradita nota di apprezzamento è pervenuta, inoltre, dal parroco di Santa Maria Maggiore mons. Ivan Bettuzzi (invitate tutte le Parrocchie del Codroipese).   Nell'allocuzione del prof. Travain, rievocati, dunque, personaggi e fasi della vicenda della strada ferrata asburgica "Veneto-Illirica", prima ferrovia internazionale d'Europa, che ebbe a collegare Milano e Vienna, ma anche richiami all'esperienza storica socioculturale del cosiddetto "Borgo Stazione" di Udine, fratello gemello – si fa per dire – del quartiere ferroviario codroipese al cui 163° "compleanno" si è felicemente brindato in Via Battisti, ostentando anche un bel ritratto di Franz Joseph con la moglie Sissi, sovrano cui, per gratitudine, si sarebbero dovuti intitolare i viali d'accesso alle stazioni ferroviarie, come ad esempio avvenne a Gorizia ma non nell'altera "Capitâl dal Friûl" che specificamente al Kaiser austriaco ed al feldmaresciallo Radetzky dovette il passaggio non scontato dei binari. "Sulla condivisione della coscienza storica di un suburbio otto-novecentesco della nostra Udine, volevamo reinventare, nel 2003, un senso di appartenenza e di cittadinanza locale nel mondo globalizzato e multietnico di oggi!" ha detto il professore: "Questa era la sfida vent'anni or sono; questa è ora la sfida, per tutti i 'borghi' ferroviari e non, per ogni territorio di questa scollata Contemporaneità! Al Borgo Stazione di Codroipo, lungo il corso che simbolicamente indica la strada – per forza a doppio senso – dal locale al globale, auguriamo di poter reinventare in chiave moderna una coscienza utile di sé, reinterpretando e condividendo nell'attualità filoni ed orizzonti originali della sua storia!". Così l'intellettuale civista udinese. Il sindaco dott. Nardini, molto cortese, ha ringraziato per il liberale richiamo a una memoria storica certamente da rivitalizzare. Un ricordo è andato in particolare all'emigrazione friulana nel mondo che dalla Stazione di Codroipo partì per approdare ad ogni latitudine. A seguire, il sig. Bidini, ex amministratore locale e cultore delle memorie del territorio, ha tratteggiato un quadro nel tempo della zona della Stazione nella coscienza del luogo ed espresso anche una riflessione sulle mutazioni del vissuto sociale, politico, economico e culturale dell'area e non solo. Si è parlato anche di un teatro, segno avanzato di urbanizzazione delle campagne cui la ferrovia ebbe ad indicare nuovi destini, teatro adibito poi a pastificio, come ha ricordato, in un suo intervento, anche l'amministratore del gruppo culturale "Codroipo nel Tempo", sig. Maurizio Zorzini. Curiosità, richiami a vicende anche di altre "ferrate" al di qua ed al di là dell'"Aghe" oltreché su senso e ruolo della Storia nella società di oggi sono stati fil rouge di gustosa conversazione che ha mobilitato senz'altro garbato e qualificato pubblico. A toccare di nuovo le corde dell'orgoglio civico di mobilitazione culturale a favore dei territori è stata, infine, la prof.ssa Capria D'Aronco, eminente rappresentante del civismo udinese e testimone autentica di un capillare impegno in tal senso "dal basso". Soddisfatta l'anfitriona del civico incontro, sig.ra Patrizia Calcinoni, esercente locale e convinta promotrice ed interprete di un'istanza di coinvolgimento e valorizzazione dell'ottocentesca propaggine urbana in un quadro complessivo di lettura "cittadina" della località di Codroipo, riconosciuta città solamente nel 1992 ma con nota ed antica vocazione in tal senso. "Come la nostra Via Roma, questo vostro bel corso - aveva detto, infatti, in buon friulano l'oratore udinese prof. Travain, riferendosi alla quadruviense Via Battisti - fu la direttrice che indicò a Codroipo gli orizzonti del futuro che ebbe a farne una giovane città! Siatene orgogliosi e valorizzatela come parte del vostro percorso storico collettivo!".

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