Francesco Collavino indaga la Catastrofe per Dialoghi a Villa Manin
Il concetto di Catastrofe, intesa come evento e processo anche creativo, di trasformazione è il concept attorno al quale gravita la ricerca artistica sviluppata a Dialoghi_Residenze delle arti performative a Villa Manin dal perfomer e coreografo friulano Francesco Collavino. Sabato 14 ottobre ore 19 lo Spazio Residenze apre nuovamente le porte al pubblico per condividere il percorso performativo creato a Villa Manin (visto il numero limitato di 50 spettatori la prenotazione è vivamente consigliata a residenzevillamanin@cssudine.
In questa nuova tappa, che segue due “open call” rivolte ai cittadini di diverse età, Collavino si concentra sulla tema Catastrofe, tema che non potrebbe essere più attuale nel momento storico, politico e culturale che stiamo vivendo.
La ricerca performativa del perfomer, riflette sulla stretta relazione fra il concetto di perdita e di creazione capace di dare origine ad una reinterpretazione degli aspetti tragici del cambiamento come qualcosa di utile al processo di rigenerazione e di nascita artistica-culturale.
Gli spazi della Residenza di Passariano per Dialoghi, il progetto ideato e curato da CSS Teatro stabile di innovazione del FVG e ERPaC Ente Regionale per il Patrimonio Culturale, con il contributo del MiBACT-Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, sono concepiti da un lato come luogo di creazione artistica, studio e sperimentazione e dall’altro come centro di incontro e scambio dove vivere e lavorare in una sorta di “ritiro”.
In questo contesto, che si interfaccia e relaziona con il territorio e, allo stesso tempo, si colloca in un panorama nazionale e internazionalecoinvolgendo, artisti delle performig arts, il coreografo Francesco Collavino, ospite della Residenza numero 17, ha coinvolto inizialmente giovani architetti e persone over 50 anni con due laboratori complementari Catastrofe, architettura di metafore, sulla declinazione dello spazio architettonico in rapporto al corpo e al gesto, eCatastrover, sull’incontro tra memoria e catastrofe. I due percorsi sono parte essenziale del progetto Catastrofe, nato in collaborazione con il dottore in scienze dell’architettura Michele Taglialegne, con la visual interaction designer Andrea Effe Rao e la djGiulia Tosi.
“Nella traslitterazione di informazioni da un media all’altro- spiegaCollavino - per quanto possa essere ben programmata, possono emergere delle devianze. Esse non sono volute e la loro entità non rimanda a nulla: sono una traccia di un processo che è scivolato fuori dai binari. Questo evento si chiama glitch. Il glitch è l’errore, la perdita, l’increspatura di un processo in divenire. È il punto di contatto nel quale si raccoglie il flusso delle informazioni, è la genesi di una nuova vita, la catastrofe. Questo progetto – prosegue l’artista friulano- nasce come un percorso di pura ricerca, ma fin da subito sente l’esigenza di andare in scena, presentandosi come una sorta di lettura ad alta voce che ha poco a che fare con la comprensione, ma più con la trasmissione. Per questo l'incontro col pubblico diventa fondamentale per nutrire la ricerca, dimenticando ogni paternità artistica e per iscriverci in una teatralità collettiva che rigenera la CATASTROFE, continuando così il processo di interpretazione” conclude Collavino.
Diplomato nel 2011 al prestigioso Conservatorio di Parigi in Danza Contemporanea, l’anno seguente ha fondato la sua prima Compagnia Ba.Bau.Corp. Nel 2017 per sviluppare il progetto Catastrofe, è stato selezionato come coreografo resistente da Workspace Ricerca X alle Lavanderie a Vapore di Torino, ha ricevuto il sostegno di KOMM TANZ della Compagnia Abbondanza/Bertoni e l’invito dal CSS Teatro stabile di innovazione del FVG a Dialoghi – Residenze per le arti performative a Villa Manin. Da questa ricerca in progress Collavino potrà proseguire nel suo originale e visionario percorso artistico.