“Ecce dominus veniet”, l’opera originale dedicata al Natale a Codroipo
Sabato 23 dicembre alle ore 20:30 presso il Duomo di Santa Maria Maggiore a Codroipo, si terrà il concerto “Ecce Dominus Veniet” un’opera nata dalla collaborazione tra il professor Floramo e il coro J.C. Plasenci che ha affidato al compositore Francesco Zorzini il lavoro di trasposizione e arrangiamento in chiave moderna di un antico manoscritto guarneriano che racconta il mistero della Natività cantato prima solo dai monaci aquileiesi più di mille anni fa.
“Far risuonare ancora la voce di un manoscritto vergato più di mille anni fa è molto di più di una operazione culturale: restituisce infatti tutto lo stupore e la meraviglia che le antiche pergamene sanno preservare nell’ombra degli scaffali. Ci regala l’opportunità di trasformarne il loro fruscìo in voce. Una voce che da dieci secoli nessuno ha più riascoltato.”
Con queste parole il professor Angelo Floramo, storico e consulente scientifico della Biblioteca Guarneriana di San Daniele del Friuli, introduce il lavoro che ha portato alla nascita dell’opera “Ecce Dominus Veniet”: un lavoro cominciato tempo fa, su suggerimento dello stesso professore e fortemente voluto dal coro J. C. di Plasencis e che ridà suono alle antiche e complesse parti musicali di un manoscritto tutt’oggi conservato fra gli scaffali della Guarneriana.
Ispirata all’ultramillenario manoscritto guarneriano numero 4 di antifone aquileiensi, Ecce Dominus Veniet è un’importante operazione culturale nata con l’intento di riproporre al pubblico di oggi l’eterea bellezza della musica contenuta nell’antico codice. Un processo creativo lungo oltre un anno, frutto della collaborazione tra il professor Floramo e il coro J. C. di Plasencis che, dopo aver raccolto la sfida di ridare voce al codice, ha commissionato al compositore Francesco Zorzini il lavoro di trasposizione e arrangiamento in chiave moderna. Nel 2019 l’opera è anche stata incisa su disco, che ad ogni concerto sarà a disposizione del pubblico.
L’Ecce Dominus Veniet nasce dallo sviluppo tematico di tre frammenti melodici del manoscritto guarneriano numero 4. Noto agli studiosi di tutto il mondo, il MS. 4 è uno degli esemplari più rari e antichi della liturgia patriarchina della chiesa madre d’Aquileia. Giunse nell’abbazia di Moggio Udinese nel 1117, portato dai monaci di San Gallo (Svizzera) assieme ad altri importanti corredi. Le sue prime antifone sono dedicate alla settimana dell’Avvento e dunque all’attesa del Natale, che i monaci trascorrevano in canto e preghiera secondo la rigida prescrizione della “Regula” di Benedetto. Il manoscritto è infatti testimone dell’arte del canto aquileiese. Le parole e i suoni contenuti dischiudono la sorpresa della prima notazione musicale che l’occidente medievale conobbe, quella che gli specialisti chiamano neumatica in campo aperto: si tratta di piccoli segni - poco più di linee, punti, accenti - che posti sulle parole indicavano al maestro come si dovesse modulare la voce.
Da quelle pagine, grazie all’interessamento del professor Floramo, è quindi nata la trasposizione dei segni in musica, che è culminata in una trascrizione con contaminazioni jazz capace di fondere l’antico con il contemporaneo. Come commenta il maestro Francesco Zorzini: “Il lavoro è un omaggio affascinato alla bellezza e raffinatezza del mondo musicale antico e coniuga la monodia medioevale con ritmi e sonorità del presente, nella convinzione che, pur nella sua difficile decifrazione, il manoscritto possa essere ancora vicino alla nostra contemporaneità, possa parlarci e commuoverci”.
Ad accompagnare il coro nell’esibizione di sabato 23 dicembre a Codroipo ci saranno Ferdinando Mussutto al pianoforte, Margherita Crisetig al sax contralto e Nicola Sgrazzutti alle percussioni, mentre la voce recitante sarà quella di Bruno Forte.
La direzione artistica e del concerto è della maestra Erica Zanin.