rotate-mobile
Grandi mostre / Centro / Via Cavour, 14

Annunciata la seconda grande mostra di Casa Cavazzini

Si intitolerà "Insieme" e sarà organizzata nuovamente dal Comitato di San Floriano. Già aperte le prenotazioni

Sessanta opere, provenienti da otto paesi d’Europa, con quadri che spaziano dai Preraffaelliti a correnti artistiche degli anni '90, Il quadro più distante nel tempo del 1851 fino all'opera più recente, del 1992. Questi i primi numeri di "Insieme" la grande mostra che si aprirà a Casa Cavazzini il 18 febbraio fino al 16 luglio 2023.

Come fare

Aperte da oggi, venerdì 2 dicembre, le prenotazioni, attraverso il telefono (0432.1279127) o la mail (prenotazioni@udinegrandimostre.it). Già online e in progressivo sviluppo il sito della mostra visibile all’indirizzo www.udinegrandimostre.it e le pagine social della mostra, su Facebook e Instagram, che riveleranno gradualmente la bellezza delle opere e dei racconti in esse contenuti. 

I musei coinvolti

Coinvolti musei e collezionisti di Austria, Croazia, Francia, Italia, Polonia, Spagna, UK e Ungheria, grazie alla collaborazione, fra gli altri, del Belvedere di Vienna, del Petit Palais di Parigi, del Musée Carnavalet di Parigi, ma anche di Palazzo Pitti a Firenze e del MART di Rovereto, della Royal Academy of Arts di Londra e del Teatre Museu Dalì di Figueres. Due terzi delle opere provengono da oltre confine, facendo di Udine un epicentro di interesse culturale internazionale.

Gli artisti

Tra gli artisti, molti dei quali appartengono ai più importanti protagonisti dell’arte degli ultimi due secoli, esponenti della corrente pittorica dei Preraffaelliti, suggestioni del Surrealismo, passando per i linguaggi dell’Espressionismo, del Simbolismo e dell’Astrazione: John Everett Millais, Gaetano Previati, Franz von Stuck, Vasilij Kandinskij, Alberto Savinio de Chirico, Renato Guttuso, Michelangelo Pistoletto, Giuliano Vangi, Gianfranco Ferroni, Tibor Csernus, Salvador Dalì e altri ancora. In queste ultime settimane sono state individuate inoltre alcune ulteriori opere in collezioni private di grande pregio, opere che sembrano proprio essere di autori importantissimi e mai esposte al mondo prima d’ora, sulle quali il curatore, don Alessio Geretti, sta concludendo accurate ricerche e che, se sono davvero quel che sembrano essere, includerà nel percorso eccezionale di questa mostra.

La mostra

Dieci sale espositive al secondo piano di Casa Cavazzini, questo è l'allestimento previsto prevede la mostra «Insieme» Che darà da pensare, smuoverà emozioni potenti e ricordi intimi. Si parte dalla fatica di uscire da sé stessi o di trovare porte aperte e ci fa ripensare poi le esperienze fondamentali di contatto e di legame con l’altro, con le creature e con Dio. L’arte dell’Ottocento e del Novecento torna assai spesso sul fatto che l’essere umano deve trovare la via d’uscita dalla prospettiva dell’individualismo strutturale, dall’egocentrismo metodico, dalle filosofie del soggetto, o dalla visione di una reciproca ostilità universale. Tutti distanti, tutti concorrenti.

L'anteprima

Tra le 60 opere della mostra, vengono proposte in anteprima le immagini di quattro  dipinti in particolare, scelti perché emblematici dell’intero percorso. Queste le spiegazioni di don Geretti.

John Everett Millais, La figlia del boscaiolo, 1851, Londra, Guidhall Art Gallery.

The_Woodman's_Daughter_-_John_Everett_Millais

Il delizioso e importantissimo dipinto di uno dei massimi artisti dell’Inghilterra vittoriana, della schiera dei cosiddetti Preraffaelliti, mostra un timido e delicato incontro ispirato dall'omonimo poema di Coventry Patmore dal 1844. Al centro dell’attenzione l'amore impossibile tra la figlia di un taglialegna e il figlio del proprietario terriero locale. Poesia, innocenza, destino, ingiustizia.

Gianfranco Ferroni, Interno lettino, 1982, Milano, Collezione Iannaccone

Copy of FERRONI GIANFRANCO,INTERNO LETTINO DISFATTO,1981-82,OLIO SU CARTONE APP. TAV.,cm.38,8x38,6

Già presente con un autoritratto indimenticabile nella mostra dello scorso anno “La forma dell’infinito”, Ferroni propone nelle sue opere un vuoto non vuoto, così denso di significati che dalle sue tele si rimane ipnotizzati, come in attesa che qualcosa accada. Il vuoto di un’esistenza molto solinga e taciturna sembra essere un’attesa che, da quel letto sfatto e abbandonato, invoca il desiderio di una presenza o la malinconia per la sua perdita.

Karl Borschke, La fonte della vita, 1918, Vienna, Belvedere

Copy of 6146

Contemporaneo di Gustav Klimt, questo importante artista della Secessione viennese propone quasi un rovesciamento della classica iconografia della Pietà: in questo caso è la donna stesa con le braccia aperte, come in croce, pronta ad effondere vita e salvezza sull’uomo che la adora devotamente. Lo sfondo, bidimensionale ed astratto, sembra fiorire il corpo femminile, che con questo dipinto inaugura l’epoca in cui la donna si lascia definitivamente alle spalle secoli di prevaricazione maschile.

Salvador Dalì, Dalì di spalle dipinge Gala vista di spalle eternizzata da sei cornee virtuali provvisoriamente riflesse da sei veri specchi, 1972, Figueres, Teatro Museo Dalì

INSIEME_ SAlvador dalìQuesto quadro, prescelto come immagine di manifesto per la mostra
"Insieme", pone diverse complesse questioni. Che dipinge davvero Dalì? Non possiamo saperlo perché la mole del suo corpo copre a noi la visione diretta di quel che sta facendo sulla tela, mentre lo specchio ce ne mostra solamente il retro. E perché Dalì si serve di uno specchio per ritrarre sua moglie Gala? Vuole forse suggerire che nell’altro non sappiamo cogliere se non un riflesso, pur vivendo da una vita insieme? E come non intravvedere, in filigrana dentro questo dipinto di Dalì, il quadro più importante della storia dell’arte spagnola, cioè Las Meninas di Diego Velazquez, che a sua volta pone il problema delle relazioni umane e del vuoto che abita chi ha amato qualcuno e l’ha perduto a causa della morte?

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Annunciata la seconda grande mostra di Casa Cavazzini

UdineToday è in caricamento