In principio fu l'Arte, si apre l'anno espositivo di ARTtime
Un anno nuovo è iniziato e con lui deve cominciare anche la stagione espositiva di ARTtime (che si preannuncia spettacolare): martedì 9 gennaio alle ore 10 apre ufficialmente “In principio fu l'Arte”. In italiano il termine “principio” è polisemico, ma in questo caso è da intendersi come inizio, per l'appunto ciò che apre: per ARTtime questo principio è e sarà sempre l'Arte! Ad iniziare, ossia a principiare, il nuovo anno espositivo sarà una mostra letteralmente spettacolare, con opere splendide, intense e dal forte impatto emozionale. Far iniziare l'anno nuovo con qualcosa di bellissimo è doveroso e si può intendere come il miglior auspicio possibile.
Rimarrà aperta e visitabile fino a martedì 23 gennaio.
Sabato 13 gennaio alle ore 17:30 avrà luogo il vernissage, un momento conviviale di incontro e dialogo, all'insegna dell'Arte e di tutto ciò che ruota attorno ad essa.
Espongono: Franca Bongiorni, Emma Maria Pia Carosi, Elena Garuti, Monica Geyr von Schweppenburg, Renata Ghiazza, Luca Lischetti e Maria Romano.
Laureata in Lingue straniere, prima interprete e successivamente insegnante, Franca Bongiorni ha frequentato l’Istituto d’Arte Gazzola di Piacenza con i maestri Concerti, Donà, Callegari, Perotti, Scrocchi, Fanzini. Ha partecipato a mostre e concorsi ed è apparsa su riviste e quotidiani. Fino al primo decennio del 2000 la propria attività artistica è stata essenzialmente di ispirazione simbolico/surreale e di “segno formale”. Ma, con l’avvento della multimedialità l'artista ha ritenuto il segno grafico–pittorico riproducente la realtà, irrimediabilmente superato dalla tecnologia. Dopo alcuni anni sabbatici di riflessione, ha scoperto di riuscire ad esprimersi con piena soddisfazione personale mediante la pittura astratta/informale, alla quale si sta dedicando in questi anni.
Emma Maria Pia Carosi si forma nell’atelier bergamasco della pittrice Claudia Pressato dove approfondisce le tecniche pittoriche e decorative e prosegue i suoi studi frequentando l’Accademia Carrara a Bergamo. Nella sua attività un ruolo fondamentale lo svolge la musica, arte che ritiene fondamentale per poter esprimere la sua idea artistica, tanto che nel 2010 ha fondato con la musicista Donatella Lotti il laboratorio “Dipingi la Musica”. L'artista realizza le sue opere attraverso l’acquerello, il collage e la pittura ad olio; recentemente ha iniziato a riflettere sulla femminilità e così è approdata ad un’arte fatta di frammentazioni. I volti di donne da lei disegnati vengono coperti da pagine di giornali diventando un urlo di condanna nei confronti della società contemporanea.
Elena Garuti, nata e residente a Milano, ha completato gli studi all’Accademia delle Belle Arti di Brera laureandosi in Decorazione. Le sue opere pittoriche rappresentano principalmente il mondo interiore di figure stilizzate o ritraggono la natura e il mondo animale, utilizzando i colori acrilici o a olio. Propone inoltre sculture in rete metallica, creta e ceramica; alcune di queste riguardano il tema dell'estinzione e sfruttamento di certe specie di animali. Così si racconta l'artista: «L'arte mi permette di rappresentare il mondo idilliaco e surreale che ritrovo nella mia mente; a volte prevalgono i colori, la natura, l'energia positiva e a volte prevale un certo distacco dalla realtà, espressione di emozioni negative che mi travolgono». Artista attiva ed emergente, partecipa a numerose mostre e concorsi.
Monica Geyr von Schweppenburg è nata a Bonn. Ha studiato architettura del paesaggio e conservazione dei monumenti e si è diplomata come ingegnere. Ha iniziato con la pittura ad acquerello, poi si è aggiunto lo studio del nudo e dal 2004 ha scoperto la pittura acrilica e ha seguito corsi con diversi artisti come Anke-Ikelle-Matiba (Imka), Hetty Liebelt e Volker Altrichter. Da anni frequenta i corsi di Ingrid Jureit a Bad Reichenhall. I colori forti - mai più di tre - delle sue opere sono sempre d'impatto, in forte contrasto tra loro, spesso in abbinamenti complementari come giallo/viola o viola, magenta e verde oliva. Le aree di colore sono molto ampie e non si osservano differenze tonali, sono inoltre separate l'una dall'altra da un contorno preciso e non da transizioni morbide.
Renata Ghiazza nata a Montegrino (VA), si laurea in filosofia all’università Statale di Milano, dove successivamente ottiene il perfezionamento in storia dell’arte moderna e contemporanea. Frequenta la Scuola Libera del nudo all’Accademia di Brera sotto l’insegnamento di Gino Moro e successivamente la Scuola Politecnica di Design a Novara con Nino Di Salvatore. Fin da giovanissima disegna e dipinge partecipando a varie mostre collettive in tutto il territorio lombardo. Affascinata dall'interazione tra colore e dinamismo dipinge le “Onde”, un soggetto a lei caro e trattato con vena sperimentale. In parallelo all’attività artistica ha lavorato come conservatore d’arte al Comune di Milano curando lo studio-museo F. Messina e la casa-museo Boschi Di Stefano.
Luca Lischetti vive e lavora a Montonate di Mornago (Va). I suoi lavori sono un misto fra pittura e scultura dove predomina il colore rosso, le cui superfici sono pareti su cui s'infrange lo sguardo dello spettatore. Attualmente un passato che si riattualizza lo porta a rivisitare la Babele irriverente popolata di figure stravolte, manovrate da fili come marionette. Il suo è un mondo complesso fatto di figure grottesche che si muovono su un palcoscenico dalle prospettive multiple, giocolieri che si agitano entro quadri virtuali, che cercano equilibri impossibili su corde che tagliano lo spazio o volteggiano su trapezi di cui non riesci a riconoscere le traiettorie. Quel mondo fantasioso e fantastico che nasce sulla tela, si proietta poi all’esterno in forza dell’assemblaggio di forme di superficie.
L'arte per Maria Romano è un'espressione della propria interiorità; l'artista ama la ritrattistica e le piace rappresentare il cambiamento, condizione che si presenta periodicamente nella vita di ognuno di noi ed è il tema a cui spesso si ispira attraverso volti, figure femminili, sguardi accostati a delicati simboli come ali di farfalle e fiori. A Maria Romano piace sperimentare diverse tecniche pittoriche, uno dei suoi mezzi preferiti è il pastello morbido ed il carboncino, la qualità di queste tecniche le consente di creare figure sinuose e sfumature delicate. Ogni opera è sempre una sfida tra luci, ombre e colori per raggiungere un equilibro perfetto. L'artista, nativa di Massa Lubrense (NA), dopo un lungo periodo di vita e lavoro all'estero, dal 2015 è tornata in Italia ed ora risiede alle porte di Siena.
La mostra sarà visitabile fino al 23 gennaio presso la Galleria ARTtime di Vicolo Pulesi 6 a, Udine con il seguente orario: lunedì dalle 15:30 alle 19, dal martedì al sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19. Ingresso libero.