Professionisti: per una Regione della conoscenza
Il 16 settembre nell’auditorium della Regione a Udine il primo forum delle professioni intellettuali. Parteciperà anche la presidente Serracchiani
Mettere in rete gli attori della conoscenza. Con l’obiettivo di dare un contributo al dibattito, Federprofessionisti della provincia di Udine organizza lunedì 15 settembre, a partire dalle 16, nell’auditorium del Palazzo della Regione di Udine il convegno “Per una Regione della conoscenza”, riunendo al tavolo dei relatori, presente anche la presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, i mondi della formazione, della ricerca, dell’impresa e della professione, gli attori della conoscenza in grado di unirsi per dare nuova competitività al territorio.
«Il nostro ruolo è di cerniera tra il sapere e il saper fare – spiega il presidente provinciale Romeo La Pietra –. In questa posizione, in grado di favorire una concreta applicazione delle norme a vantaggio di imprese e cittadini, apriamo un confronto che punta a individuare nuove linee di percorso fondate sullo sviluppo tecnologico e delle conoscenza. Una soluzione per contenere gli effetti della crisi e vincere la sfida economica di questi tempi».
Al convegno sono stati invitati, assieme a Serracchiani, il sociologo Gian Paolo Prandstraller, da cui arriveranno le prime sollecitazioni al dialogo, il presidente di Area Science Park Adriano De Maio, le Università di Trieste e di Udine (presenti con il rettore di Trieste Maurizio Fermeglia e il pro rettore vicario di Udine Angelo Vianello, i presidenti di Confindustria Udine Matteo Tonon e di Confartigianato Fvg Graziano Tilatti.
«Sono oltre 40mila i professionisti in regione che svolgono attività intellettuali per le imprese, le pubbliche amministrazioni e i privati, direttamente o con funzioni di interfaccia tra l’utenza e l’ente pubblico – sottolinea il presidente La Pietra –. Soggetti la cui attività è necessariamente ancorata alla conoscenza e al mondo che essa alimenta: scuola, formazione, università, centri di ricerca e impresa. Coinvolgendo tutto quel lavoro che i sociologi chiamano oggi lavoro intellettuale». Con questa premessa, prosegue La Pietra, «intendiamo avviare una riflessione sulle strategie più opportune per cercare di restituire competitività alla regione. Consapevoli, non solo come numeri ma anche per la pervasività del nostro lavoro che riguarda e attraversa tutti i settori che operano nella conoscenza , di poter dare un contributo non secondario».