Arte, femminile singolare - ARTtime celebra la donna con una mostra speciale
ARTtime, il suo nome in ambito artistico è sinonimo di moto perpetuo: la dinamica galleria udinese è pronta infatti a presentare una nuova mostra collettiva speciale, in concomitanza con la Giornata Internazionale della Donna. Venerdì 8 marzo 2024 alle ore 11:30 apre i battenti l'esposizione “Arte, femminile singolare”. Si tratta di una mostra totalmente al femminile – come è doveroso che sia – in cui le opere in esposizione celebrano il talento e la vera essenza spirituale-creativa delle sei Artiste. Si indaga una femminilità a 360 gradi in cui corpi, colori e punti di vista raccontano sia il vissuto d'ogni giorno che la magica fantasia, ricordandoci che il sostantivo “Arte” è di genere femminile e di numero singolare. Una rassegna internazionale assolutamente da non perdere, un'esperienza da vivere.
Rimarrà aperta e visitabile fino a giovedì 21 marzo.
Sabato 9 marzo alle ore 17:30 avrà luogo il vernissage, un momento conviviale di incontro e dialogo, all'insegna dell'Arte e di tutto ciò che ruota attorno ad essa.
Espongono: AKIS – Ingrid Kuris, Maria Pia Contento, Ulrike Hubert, Cristina Meotto – Crilù, Carolina Polara e Isabella Sartoris.
Ingrid Kuris vive a Trieste dove ha completato la sua formazione artistica con gli studi all’Istituto d’Arte “Nordio”e i suggerimenti di validi pittori contemporanei. In ambito artistico ha lavorato su più campi: dalla scenografia, all’illustrazione per l’infanzia, fino al magico mondo della musica. Dal 2015 si dedica appieno alla pittura per esprimere il suo “sentire” verso l’esistenza, la natura, gli sguardi delle persone dentro i loro pensieri. Sente le angosce della vita, ma anche lo splendore che risiede nella magia di uno sguardo. Usa lo pseudonimo “AKIS” in onore alla famiglia paterna di origine cretese. La sua pittura (olio/grafite/pigmenti) è caratterizzata da pennellate di impeto espressivo ma non esita a calibrare il gesto e la stesura in modo più realistico a, a volte, simbolico.
La pittura di Maria Pia Contento parte dal colore e, attraverso la forma e l’espressione, giunge alla sublime rappresentazione dell’amore. Sentimento strano e terribile eppur magnifico che non permette soltanto la perpetuazione della specie ma che dà il via e sta alla base di tutte le più alte e nobili espressioni artistiche di tutti i tempi, che è la scintilla che ha fatto scoppiare passioni profonde e innescato sacrifici impensabili. Che è, insomma, il motore principale di questo strano meccanismo che si chiama vita. Un dono che l'artista può aiutarci a capire appieno, accogliendo l’invito della sua pittura ad addentrarsi fin quasi a fondersi con essa, nelle sue figure femminili che per la loro nudità paiono indifese ma che fanno invece di questa nudità la loro arma più terribile.
Ulrike Hubert instaura un autentico dialogo con le sue opere. Cosa suggerisce l'immagine? Dove vuole il colore, dove emerge una forma? Cercare e trovare è impegnativo e affascinante allo stesso tempo. L'interazione tra il casuale e il concreto, il trovare e poi scartare di nuovo, la natura processuale del suo lavoro è ciò che la spinge ad andare avanti quando dipinge. Nel motivo floreale trova un buon collegamento tra l'astratto e il concreto. Come in natura, nulla è standardizzato e con il suo lavoro trova diverse modalità espressive. A volte accade molto rapidamente, altre volte ci vuole molto tempo prima che tutto sembri armonioso e coerente. Non le interessa solo rappresentare immagini di fiori, ma i diversi stati d'animo – sempre differenti - che vuole esprimere con il suo lavoro.
La pittura di Cristina Meotto - Crilù, prevalentemente olio su tela, è dedicata alla rappresentazione di un universo femminile in cui la bellezza e la seduzione dei nudi non sono puro esercizio estetico, ma suggeriscono attese, ricordi e pensieri che scorrono, una fisicità “sospesa” in una malinconica sensualità. Una pittura che parla d’improvvisazione, di donne protette dentro la loro femminilità, di ciò che è nascosto, intangibile, di disegni di esistenze contrapposte. Di colori che pesano, accendono la memoria o riescono a cancellarla. Le donne dell'artista raccontano di un vivere quotidiano, di situazioni indefinite, di perdite e importanza, di poesie e dolori, non vogliono lasciare tempo ma quel ticchettio le condiziona. Sono ferme in un mondo, si sanno analizzare e al contempo sono tutto.
Nata e cresciuta a Firenze, Carolina Polara si è trasferita poi a vivere Viareggio. Ha lavorato nell’industria della moda come stilista a partire dai vent’anni; da qualche anno ha iniziato piano piano a ritagliarsi degli spazi per dipingere come faceva quando era più piccola. Per Carolina dipingere e disegnare è un modo per liberare la mente e imprimere con naturalezza sulla tela emozioni e pensieri. A volte le succede, guardando un suo dipinto recentemente terminato, di provare una sorta di magia e straniamento e pensare “Davvero l’ho fatto io?!”. Carolina ama raffigurare degli scenari ricchi di pathos, specialmente dipingendo dei ritratti di figure femminili dai quali percepisce che “stanno dicendo qualcosa” a lei o a chi si ferma ad osservarli con attenzione.
Le parole non sono mai state abbastanza per Isabella Sartoris, le immagini sì. Queste nascono come “folgorazioni” vere e proprie: è l’idea che si appropria della sua immaginazione in modo immediato, non viceversa. Dare forma a quello che sente è l’unico modo che le consente di entrare profondamente in contatto con sé stessa e con gli altri. Il medium che predilige per la sua espressione artistica è la pittura ad olio su tela, ma utilizza anche grafite, acquerelli e acrilico su supporti cartacei. Ha iniziato la sua ricerca artistica dedicandosi all’interpretazione visiva del tempo in relazione al destino; successivamente questa tematica si è estesa al concetto di metamorfosi interiore, sino ad arrivare a quello di cui si occupa prevalentemente oggi, ossia il tema dell’identità.
La mostra sarà visitabile fino al 21 marzo presso la Galleria ARTtime di Vicolo Pulesi 6 a, Udine con il seguente orario: lunedì dalle 15:30 alle 19, dal martedì al sabato dalle 10 alle 12:30 e dalle 15:30 alle 19. Ingresso libero.