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"Non condoni, ma taglio delle tasse": la proposta parte dal Fvg

Il commento del segretario generale Uil del Friuli Venezia Giulia, Matteo Zorn: “Detassare tredicesime, sollievo immediato contro aumento prezzi”

Dopo le prime dichiarazioni del nuovo governo in materia finanziaria, arrivano anche i commenti. “Non è comprensibile come un governo che si dà la missione di ‘far rispettare le regole’ tra i primi atti proponga di premiare gli evasori tramite condoni sotto forma di ‘pace fiscale’, ‘rottamazione di cartelle’ e ‘voluntary disclosure’. Misure che garantirebbero liquidità sul momento, ma già nel medio periodo si alimenterebbe nuova evasione, finendo per aggravare ancora la pressione sul gettito Irpef, per l’80-90% garantito da lavoro dipendente”. È il commento del segretario generale UIL del Friuli Venezia Giulia Matteo Zorn, ai primi passi del nuovo esecutivo nazionale verso la legge di bilancio di fine anno. “Ancora più incomprensibile sarebbe avventurarsi ad allargare la platea della ‘flat tax’ del 15% per le partite Iva oltre i 65mila euro annui, soglia già alta se si considera che il reddito medio in Italia è sotto i 30mila euro”. L’obiettivo urgente della Uil, come si legge in una nota, è "proteggere il potere d’acquisto dei cittadini dall’aumento dei prezzi".

Sulle pensioni

Bene l’annunciato aumento delle pensioni del 7%, ma questo arriva dopo anni di rivalutazione bloccate, e non copre neppure completamente quanto l’inflazione ha eroso solo nel 2022, e poi c’è la questione dei salari La proposta UIL è sempre la stessa: ridurre l’aliquota Irpef su pensioni e salari, spiega Zorn. Una proposta secondo il sindacato "subito realizzabile" è la detassazione al 10% delle tredicesime che darebbe sollievo immediato a pensionati e lavoratori contro l’aumento dei prezzi, garantendo tra 250 e 400 euro in più a fine anno”. Sui redditi da lavoro, inoltre, la Uil chiede che i cosiddetti ‘fringe benefit’ siano collegati alla contrattazione collettiva aziendale, che deve essere collegata alla produttività, e non erogata unilateralmente dal datore di lavoro senza criteri oggettivi. "Parallelamente andrebbero detassati gli aumenti da contrattazione collettiva sia nazionale, sia aziendale", si legge nella nota. Infine, dopo aver proposto e ottenuto col governo precedente la tassazione al 25% degli ‘extraprofitti’ delle aziende del comparto energetico e delle multinazionali che hanno prosperato durante la pandemia, “la UIL ritiene che la situazione richieda un ulteriore adeguamento, con un incremento al 33% della tassa, da cui poi trarre risorse da ridistribuire tra le fasce sociali più fragili”, conclude Zorn.

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