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Fotovoltaico sui tetti agricoli: anche in Friuli Venezia Giulia si esulta per il Decreto

Un’occasione per incrementare l’efficienza energetica del comparto, senza erodere i terreni agricoli destinati alle coltivazioni

È stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il Decreto del ministro delle Politiche Agricole del 25 marzo 2022 "Interventi per la realizzazione di impianti fotovoltaici da installare su edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale, da finanziare nell'ambito del Pnrr, Missione 2, componente 1, investimento 2.2 'Parco Agrisolare' (22A03720)". A disposizione sono stati messi circa 1.500 milioni di euro di aiuti per le aziende, finalizzati alla copertura dei tetti con impianti fotovoltaici, e in nessun caso sarà consentito l'utilizzo di superficie agraria utile.

Le reazioni dal Friuli Venezia Giulia

«Gli agricoltori e gli allevatori del Friuli Venezia Giulia sono pronti a cogliere tutte le opportunità del Pnrr per accrescere il loro contributo alla transizione verde ed energetica, aumentando la sostenibilità del settore e concorrendo all’ulteriore sviluppo delle rinnovabili nei loro territori». Così Franco Clementin, presidente di Cia Fvg-Agricoltori Italiani commenta la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto Agrisolare da complessivi 1,5 miliardi di euro, che dà il via libera agli investimenti per l’installazione di pannelli fotovoltaici sulle coperture degli edifici a uso produttivo nei settori agricolo, zootecnico e agroindustriale.

Per Cia Fvg, si tratta di un’occasione irripetibile per incrementare l’efficienza energetica del comparto, senza erodere minimamente i terreni agricoli destinati alle coltivazioni, ma anche per contenere i costi in una fase in cui le bollette mettono a rischio la tenuta delle imprese, già messe a dura prova dagli effetti della guerra in Ucraina e dalla siccità. 

«È necessario però - aggiunge Clementin -, lavorare prontamente in Europa per superare il limite dell’autoconsumo per il finanziamento dei pannelli solari nelle imprese agricole». Altrettanto importante, poi, sul fronte delle agroenergie, è incentivare la produzione di biogas e biomasse legnose, dagli scarti di agricoltura e di allevamento; creare impianti a terra anche su aree abbandonate, marginali e non idonee alla produzione; valorizzare lo stoccaggio al suolo del carbonio assicurato da agricoltura e foreste.

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