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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Industria cartaria: calo nella produzione in provincia che sfiora il 9%

Dopo i dati negativi registrati sia nel 2022 sia nel 2023, sembra, però, che la tendenza inizi ad invertirsi per il territorio udinese

Ha un saldo in negativo nel 2023 la produzione dell’industria cartaria e grafica in provincia di Udine, secondo l’indagine condotta dall’Ufficio Studi di Confindustria Udine. Dopo aver segnato nel 2021 un rimbalzo dei volumi produttivi (+12,5% sul 2020, quando si era avuta una diminuzione del 4,2% rispetto al 2019), nel 2022 ha registrato un calo produttivo del 4,9% (primo semestre 2022 +1,5%, secondo semestre 2022 -11,2%). Il 2023 si è caratterizzato per un ulteriore e pesante calo nella produzione, -8,8%, rispetto al 2022. Nel quarto trimestre si è però registrata, finalmente, un’inversione di tendenza, con un aumento della produzione dell’11,6% rispetto al terzo trimestre e del 15,4% rispetto allo stesso trimestre del 2022. Anche i nuovi ordini hanno segnato una virata in positivo: +6,9% rispetto al terzo trimestre e +5,7% rispetto allo stesso trimestre del 2022.  È quanto è emerso dalla riunione itinerante del Gruppo Cartarie, Poligrafiche ed Editoriali di Confindustria Udine riunitosi alla cartiera Mosaico di Tolmezzo.

Dati Italia

Nel 2023 in Italia, secondo le analisi dell’Ufficio Studi di Confindustria Udine su dati Istat elaborati da Assocarta, la produzione cartaria si è collocata a 7,5 milioni di tonnellate. Ciò ha significato una riduzione del 14% dei volumi rispetto al 2022 (quando era calata dell’8,7% sul 2021, anno che aveva raggiunto un picco di 9,5 milioni di tonnellate).La produzione di carte per usi grafici è calata del 34,3% (naturali -39,5%, patinate -31,6%), quella di carte per usi igienici e domestici ha segnato una flessione del 2,3%, e quella di carte e cartoni per imballaggio del -10,2% (carte e cartoni per cartone ondulato - 5,7%, altre carte per involgere e imballo -14,9%, altri cartoni per imballo, cartoncino per astucci e cartone grigio -16,7%).

Le dichiarazioni

Per Stefano Gollino, capogruppo del gruppo cartarie, poligrafiche ed editoriali di Confindustria Udine“i dati riflettono le fermate di impianti indotte dagli insostenibili costi (delle materie prime fibrose e di gas, energia e trasporti) a carico delle aziende e da riduzioni degli ordini, dovute sia al progressivo rallentamento del quadro economico nazionale, che a perdite di competitività nei confronti di Paesi con costi energetici più bassi. Con riferimento all’energia, il prezzo del gas oggi è sceso a 25 euro/mWh (era arrivato a 346 euro/mWh ad agosto 2022; a fine dicembre 2019, pre- pandemia, si attestava a 13 euro/mWh)”.

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