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Lunedì, 29 Aprile 2024
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Da Pozzo, «A rischio contributi alle imprese e iniziative per lo sviluppo del territorio»

In attesa di leggere i testi, preoccupazione per la decisione del Governo di dimezzare il diritto annuale, che costituisce circa il 78% dei ricavi delle Cciaa, poi reinvestiti in servizi e attività rivolte alle imprese. «Non mi sottraggo alla sfida di mantenere il bilancio in area non negativa e resto convinto dell’importanza di riformare il sistema, anche se questa decisione ci pone di fronte a una situazione molto complessa»

Il diritto annuale incide per quasi il 78% sui ricavi correnti della Camera di Commercio di Udine: circa 9 milioni 700 mila euro su un totale di circa 12 milioni e mezzo. E se si pensa che gli interventi economici, voce che comprende tutto ciò che la Cciaa restituisce al territorio con fondi propri – sotto forma di servizi, iniziative, progetti e soprattutto contributi alle imprese – ammonta a 4 milioni 100 mila euro, è facile capire che un dimezzamento del diritto annuale andrebbe praticamente ad azzerare queste risorse. Sono i primi calcoli che seguono le disposizioni varate venerdì dal Governo, che prospettano in particolare una riduzione del 50% del diritto annuale versato dalle imprese agli enti camerali. «Attendiamo di leggere il testo, ma stiamo già cercando di capire tecnicamente che cosa comporterà questa disposizione. È chiaro che si tratterebbe di un forte colpo non solo al sistema camerale in sé – commenta il presidente camerale udinese e Unioncamere Fvg Giovanni Da Pozzo – quanto alle imprese, per le quali, solo nel territorio provinciale e soffermandoci alla voce “contributi” abbiamo stanziato, nel 2013, poco più di 3 milioni di euro». E con interventi spesso all’avanguardia, come quelli per l’imprenditoria giovanile e femminile (fin dal 2008), a sostegno delle reti d’impresa – tematica ora “di moda”, ma che le Camere affrontano almeno dal 2010 –, per le imprese innovative e per stimolare l’innovazione del territorio , per la tutela della proprietà industriale, per il sostegno al credito e alla stessa liquidità aziendale, di utilità particolare in questi anni di crisi. «Senza dimenticare ciò che stanziamo da anni per aiutare le aziende a internazionalizzarsi, sia in termini di servizi come missioni e B2b, seminari e check up individuali, sia in termini di voucher, ossia risorse economiche vere e proprie, con cui permettiamo loro di abbattere sensibilmente le spese sostenute per queste attività». Tutte poste che, dopo venerdì, potranno essere messe in discussione. «Siamo i primi a sostenere che una riforma del sistema è necessaria, che razionalizzazioni e risparmi vanno perseguiti senza dilazioni. Come pure crediamo che dalle situazioni di difficoltà possono aprirsi nuove possibilità, si possano studiare e provare nuove modalità di finanziare le nostre attività. Ma è altrettanto certo che questa prima decisione sul diritto annuale ci costringerà a ridimensionare molto la nostra azione sul territorio e a favore delle imprese, che sono i nostri interlocutori diretti». 

L’elenco delle attività sostenute e promosse per il sistema imprenditoriale dalla Cciaa è lungo e s’innesta sul “cuore” costituito dal Registro imprese, una garanzia imprescindibile per il mercato e la comunità economica, oltre che per la legalità e la sicurezza. Ma, oltre a quelle citate, vanno ricordate le attività formative per cittadini e imprese (quasi 4 mila ore di lezione nel 2013, finanziate con oltre 620 mila euro), i servizi di orientamento per aspiranti e neoimprenditori, la promozione della mediazione e le attività di regolazione del mercato. Ancora: la promozione delle iniziative attraverso le tv e giornali, ma anche il sostegno a tanti eventi e attività culturali, cui la Cciaa non ha fatto mancare il suo contributo, con uno stanziamento annuale complessivo che si aggira attorno ai 200 mila euro. E si possono citare, tra i più cospicui, Friuli Doc, il Teatro Giovanni da Udine, Far East Film Festival, vicino/lontano, la Società Filarmonia per l’opera in piazza, ma anche Ein Prosit, la Maratonina, la Fiera dei vini di Buttrio, ecc… 

Altra iniziativa a rischio, anche il Friuli Future Forum, progetto che con un impegno costante sta riuscendo nell’intento di creare una rete concreta di collaborazioni sul territorio, con le associazioni di categoria, le altre istituzioni, l’Università, il Comune, tante realtà associative e dell’innovazione. Un progetto che ha avviato già tanti eventi formativi e di orientamento, soprattutto per gli imprenditori, e che rendono la realtà friulana davvero unica, «un territorio intero che si sta impegnando per costruire con più consapevolezza il proprio futuro», dice Da Pozzo. 

Sulla base dei dati 2013, l'importo medio del diritto annuale pagato dalle imprese alla Cciaa di Udine risulta pari a 166 euro. Il 60% delle imprese, comunque, paga l’importo minimo, di 88 euro in misura fissa. «In ogni caso – conclude Da Pozzo –, non mi sottrarrò alla sfida a cui siamo posti di fronte e voglio impegnarmi a non chiudere il bilancio in area negativa, nonostante ci troviamo a metà anno e a dover gestire una situazione nuova e difficile, con tutta la programmazione già partita e calcolata con ben altre risorse, calibrate sulla normativa in essere». 

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