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Organico carente in tribunale, firmato protocollo con gli avvocati

Il documento ha lo scopo di “accelerare” i procedimenti di sospensione del processo con messa alla prova dell’imputato. Obiettivo: decongestionare Largo ospedale vecchio

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Ordine degli avvocati, camera penale, presidenza del Tribunale e procura della Repubblica di Udine hanno sottoscritto questo pomeriggio un protocollo con l’Uepe (Ufficio di esecuzione penale esterna) per “accelerare” i procedimenti di sospensione del processo con messa alla prova dell’imputato e “liberare” da molti processi il tribunale di Largo ospedale vecchio. “Attraverso la messa alla prova, l’ imputato accetta di svolgere dei lavori di pubblica utilità, che, in caso di esito positivo, porteranno ad una pronuncia di estinzione del reato - spiega il presidente dell’Ordine degli avvocati di Udine, Massimo Zanetti – Il protocollo individua strategie di semplificazione dell’ attività che rientra nelle competenze dell’Uepe, che è centrale nella “gestione” della messa alla prova”. L’istituto della sospensione del procedimento penale con messa alla prova ha avuto negli ultimi anni uno sviluppo esponenziale e la riforma della giustizia penale della ministra Marta Cartabia si pone come obiettivo l’ulteriore estensione dell’ambito di applicabilità dell’istituto che diviene quindi cruciale per deflazionare il carico di lavoro dei tribunali penali. “Il protocollo - ha sottolineato il presidente del Tribunale di Udine Paolo Corder - è un tentativo di andare verso tempi più celeri e certi di estinzione del reato. Perchè, se i tempi sono certi, aumenterà sicuramente anche il numero di procedimenti di sospensione del processo con messa alla prova e quindi anche l’entità della deflazione del Tribunale dal punto di vista dei processi ordinari. Questo protocollo fa in modo che tutti i protagonisti della messa alla prova, che talvolta hanno interessi in conflitto tra loro, trovino un obiettivo comune per rendere più efficiente il servizio. Il tutto in un quadro che non deve dimenticare la persona offesa”. “E’ un protocollo significativo perchè semplifica alcune procedure di un istituto, quello della messa alla prova, che ha natura deflattiva - ha aggiunto il procuratore capo di Udine Massimo Lia - ed è bene che tutte le componenti interessate a questo istituto trovino una strada comune per disciplinarlo al meglio. Ma serve soprattutto la buona volontà degli interessati, cioè gli imputati, di definire positivamente il percorso di messa alla prova così che poi il procedimento si possa estinguere senza dar luogo a ulteriore attività”. Nel frattempo, a decorrere dallo scorso 11 aprile, è stato istituito un apposito sportello all’interno del tribunale per facilitare il rapporto tra i cittadini e gli avvocati con l’ufficio esecuzione delle pene esterne. “Obiettivo dell’avvocatura è quello di agevolare le procedure di elaborazione dei programmi di trattamento - conclude Zanetti - , affinché l’assetto degli uffici, che lamentano carenze di organico, non incida negativamente sui cittadini”.

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