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Degrado / Centro / Viale XXIII Marzo 1848, 31

Residenti disperati: "Siamo ostaggio di ragazzini violenti e fuori controllo"

Le testimonianze di chi vive nella palazzina dove si trova l'alloggio per minori stranieri non accompagnati, gestito dalla cooperativa Aedis, teatro della rissa avvenuta ieri, martedì 22 agosto

Il video della rissa tra i giovani ospitati nella comunità Aedis di via XXIII Marzo, 31 a Udine è solo la punta dell'iceberg di una situazione che si trascina da lungo tempo, almeno dal 2020. Tanto da rendere la convivenza impossibile sotto diversi punti di vista. I residenti della palazzina in cui si trovano i minori stranieri non accompagnati, ma anche quelli di almeno altri quattro palazzi adiacenti, denunciano una situazione di degrado ormai fuori controllo. I loro appelli affinché gli episodi di violenza, i comportamenti molesti e l'assoluta incuria del luogo in cui vivono questi ragazzi finiscano, sono rimasti inascoltati per lungo tempo.

Le testimonianze

"Non si può più vivere così, questi ragazzi sono fuori controllo. Due risse in due giorni. Anche se intervengono le forze dell'ordine la situazione si calma solo per qualche ora, poi ricomincia tutto da capo" ci racconta Laura Savonitto, che vive nello stesso palazzo, il condominio Adriatico, dove si trova l'alloggio di circa 25 minori non accompagnati gestito dalla cooperativa Aedis. I problemi sono molteplici. "Questi ragazzi non fanno nulla tutto il giorno e poi la notte si scatenano ascoltando musica ad altissimo volume e chiacchierando a voce alta. Le famiglie e le persone che abitano nel palazzo e in quelli che si affacciano nel cortile interno, addirittura quello al di là della strada, non riescono a dormire. La confusione dura anche fino alle cinque del mattino" ci dice sempre Laura.

Interviene un altro condomino Silvio Cicuto: "Mia moglie cardiopatica è stata operata da poco. Il medico l'ha costretta a trasferirsi in un'altra casa perché qui non poteva riposare bene e riprendersi dall'operazione. Per fortuna abbiamo una proprietà a Ovaro e così lei è costretta a stare là per potersi riprendere e non a casa sua". Entrambi ci dicono che hanno cercato di parlare sia con i responsabili della cooperativa, sia con l'amministrazione di condominio, senza ottenere risposte significative. "I responsabili della cooperativa negano le responsabilità dei loro giovani ospiti nonostante l'evidenza dei fatti. E l'amministrazione del condominio dice di avere le mani legate. Ci domandiamo anche perché le forze dell'ordine non possano intervenire in modo più incisivo nonostante le numerose segnalazioni nel corso del tempo". Segnalazioni anche di frequentazioni di persone esterne alla struttura e di strani scambi nel cortile della palazzina.

Le richieste di intervento

"Siamo così disperati che abbiamo anche scritto al prefetto Massimo Marchesiello, ai Servizi sociali del Comune di Udine, al comandante della Polizia Locale Eros Del Longo. La lettera è del 30 giugno scorso. A oggi non abbiamo ottenuto nessuna risposta". E Laura aggiunge: " Avevamo deciso di scrivere l'ennesima missiva dopo una violenta rissa del 24 giugno scorso. In quell'occasione ci siamo molto spaventati perché i ragazzi hanno usato delle sedie per colpirsi. Sono intervenuti i carabinieri, la polizia e due autoambulanze. Tra i minori ci sono stati due feriti al volto e alla testa, che sono finiti in ospedale. E non era la prima volta che succedeva". Gli abitanti non solo si lamentano degli episodi violenti più eclatanti e della confusione a tutte le ore della notte. Ma anche dell'incuria con cui viene trattato il cortile comune che "viene imbrattato con immondizia e sporcizie. Così come il marciapiede antistante l’ingresso ai garage. In più i ragazzi fumano molto, sputano e gettano quotidianamente dalle finestre mozziconi di sigarette e immondizia come cartacce, bottiglie, bucce di banane". 

La petizione

Infine Silvio conclude: "Siamo stanchi di subire questi disagi che minano la nostra tranquillità e sicurezza da ben tre anni, senza avere ricevuto finora nessuna risposta in merito dalle Amministrazioni pubbliche interpellate. Noi condomini non siamo più disposti a sopportare questa situazione di insicurezza, sporcizia, disagio che stiamo vivendo dal 2020 e che penalizza pesantemente anche le possibilità di affitto o vendita delle nostre proprietà. Stiamo sottoscrivendo una petizione per far trasferire questi ragazzi in un luogo più idoneo anche per la loro sicurezza".

Lettera condomini 1-2

Lettera condomini 2

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