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La lettera dell'ambasciatore Scapini

Gianni Bravo e il suo impegno per i terremotati dell'Armenia, il ricordo dell'ambasciatore

Ci ha scritto Bruno Scapini, rappresentante diplomatico dell'Italia nel Paese asiatico durante gli anni '80

Bruno Scapini, ex ambasciatore d'Itaia in Armenia, ci ha inviato una lettera in ricordo di Gianni Bravo, scomparso di recente. Viva è ancora in Scapini la memoria di quando Bravo partecipò alla ricostruzione del Paese asiatico dopo il terremoto del 1988.

Gianni Bravo ci ha lasciati. Colpito da una fatalità irriducibile, Gianni non è più con noi. Ma continuerà certamente ad esserlo. E lo sarà nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto o semplicemente avvicinato. Sì, perché bastava un breve scambio di parole, un  semplice  sguardo, per cogliere nei suoi occhi  all'istante qual genere di uomo egli fosse, il suo spessore intellettuale e, privilegio di pochi, la nobiltà del suo animo.

Imprenditore di grande competenza, Gianni è riuscito a dare alla sua Regione Friuli Venezia Giulia, e per essa all'Italia, un prezioso contributo di iniziative ed esperienze che hanno travalicato gli stessi confini regionali e nazionali per raggiungere altri Paesi promuovendo in tal modo la migliore immagine dell'Italia all'estero. È in questa prospettiva sopratutto che amiamo ricordare Gianni Bravo. E lo ricordiamo con grande gratitudine quando, nel lontano 1988, in occasione del devastante sisma che colpì l'Armenia, fu lui tra i pionieri della prima assistenza alle popolazioni colpite dall'immane tragedia. Più di 28000 le vittime allora. E Gianni, in uno spirito di sconcertante abnegazione era lì, al fianco delle famiglie armene cadute preda della disperazione; era lì, a scavare con le sue proprie mani tra le macerie nel tentativo di portare a salvezza qualche disperso.

Gianni non si é perso d'animo in quella occasione e con spirito di sacrificio si adoperò a confortare i più deboli, i più emarginati, i più soli. Tanto grande era il senso del suo altruismo che il ricordo di quella esperienza armena, dell'aiuto prodigato nel sottrarre da morte certa bambini innocenti, anche a distanza di anni, suscitava in lui la stessa emozione vibrante che solo gli occhi velati di lacrime potevano rivelare. È in questo modo di guardare alla vita e al mondo che ritroviamo la grandezza di Gianni. Sì, certo, tante ed encomiabili sono state le iniziative da lui intraprese nel sostenere l'imprenditoria sia a livello regionale che all'estero, come anche nell'intrecciare relazioni amichevoli con partner stranieri. Ma Gianni va ricordato sopratutto per questa sua naturale profonda umanità. Un'attitudine congenita la sua, un'espressione del suo essere uomo di intelletto e persona umana allo stesso tempo, l'essenza di quel compendio di qualità professionali e di rari valori etici che è oggi prerogativa di solo pochissime persone. Così ci piace ricordare la figura di Gianni Bravo.

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