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Riaprirà il Caffè Diemme in via Rialto: "Per noi il fallimento di Dall'Ava è stato un fulmine a ciel sereno"

La società padovana Diemme Industria Caffè Torrefatti Spa aveva concesso il locale di via Rialto soltanto in licenza d’uso al gruppo Dall’Ava

La società Diemme Industria Caffè Torrefatti Spa è pronta a riaprire il rinomato bar di via Rialto, uno degli undici locali gestiti dalla "Prosciutterie Srl" azienda collegata al marchio di prosciutto crudo Dok Dall’Ava di San Daniele del Friuli il cui fallimento è stato dichiarato nei giorni scorsi. La società padovana Diemme, una torrefazione quasi centenaria, aveva ceduto nel giugno 2020 il locale al gruppo Dall’Ava e ora, tramite la sua controllata Dxp Srl, è pronta a riaprirlo. “Siamo molto dispiaciuti che il progetto di Dok Dall’Ava abbia avuto questo drammatico epilogo. Da quattro anni avevamo sottoscritto con loro un contratto di licenza d’uso del marchio di nostra proprietà ”Caffè Diemme Italian Attitude” e il locale di Udine, ceduto a “Prosciutterie Srl con un patto di riservato dominio, è uno dei nostri fiori all’occhiello. Per questo, e soprattutto per tutelare le persone che vi lavoravano, sarà nostra premura tornarne in possesso e riaprirlo quanto prima”, dichiara Giannandrea Dubbini, presidente della Diemme Industria Caffè Torrefatti Spa. "Per noi è stato davvero un fulmine a ciel sereno questa notizia", ci racconta Dubbini. "Appreso del fallimento, abbiamo subito provveduto a comunicare a chi di competenza in tribunale, tramite i nostri avvocati, della concessione in licenza d'uso che avevamo concordato con il gruppo Dall'Ava. Questo significa che avevamo concordato che, se il pagamento non fosse stato integrale, noi saremmo rientrati in possesso del locale", ci spiega l'imprenditore padovano. E così la speranza è di poter riaprire quanto prima il locale, questa volta a totale gestione Diemme Industria Caffè Torrefatti Spa. "Le tempistiche sono in mano al tribunale, che deve verificare tutti i contratti", prosegue Dubbini. "Speriamo che nell'ottica del personale, che di tutta questa vicenda è la cosa più importante, siano accelerate le pratiche per la riapertura". Si parla di una decina di persone che, al momento, sono senza lavoro.

Dubbini ci spiega l'operazione che, nel 2020, era stata conclusa con Dall'Ava. "Noi abbiamo una quindicina di locali con lo stesso imprinting, la maggior parte in Veneto e qualcuno in Emilia Romagna. A Udine non eravamo strutturati a sufficienza per gestire il bar da lontano e abbiamo optato per un'unione di forze che ha funzionato soprattutto da un punto di vista di fatturato. Evidentemente loro devono aver avuto altri problemi di cui io non ero assolutamente a conoscenza. Adesso, però, non vedo problemi per la nostra gestione del locale udinese, noi siamo una torrefazione ma abbiamo anche un'azienda che gestisce direttamente locali quindi siamo pronti a ripartire". Se le tempistiche non sono ancora certe, mentre è sicura la volontà di reintegrare tutto il personale, un discorso a parte va fatto per l'immagine del locale, anche alla luce del recente fallimento della "Prosciutterie srl". "Di sicuro noi ci concentreremo sul nostro caffè, poi cercheremo di capire se sarà possibile continuare una collaborazione peri prodotti di Dall'Ava", conclude Dubbini. 

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