rotate-mobile
replica / Paderno / Viale Vat

Chiuso il locale dopo il pestaggio: "Gli addetti alla sicurezza lasciati soli"

Il consulente del lavoro Simone Tutino rappresenta la società di sicurezza che lavora presso il B!Side di viale Vat: "Lavoriamo su disposizioni normative vetuste"

Dopo la decisione del questore di Udine di chiudere un locale di Udine a seguito di un episodio di violenza, arriva una prima replica della società Cmp che si occupa di selezione e avvio addetti alla sicurezza presso il locale. "Siamo dispiaciuti e combattuti. Qualcosa non funziona o non ha funzionato", hanno fatto sapere tramite il loro consulente del lavoro Simone Tutino. "Lavoriamo su disposizioni normative vetuste, il testo unico leggi pubblica sicurezza, che apprezzo, ha decenni e decenni e andrebbe rivisto.", commenta Tutino. "Non sempre sono d’accordo che i titolari dei locali siano gli unici a subire su fatti commessi da terzi, credo che nessuno voglia problemi o disordini a casa sua e per questo si incrementa la sicurezza, si fa selezione e si decidono le tipologie di serate e ospiti, proprio per scremare", si legge in una nota diramata dal consulente del lavoro. 

"Gli addetti ai servizi controllo, da mesi, hanno lanciato un allarme sulla gravità delle situazioni che si presentano di notte, che devono essere gestite fino all’arrivo delle forze di Polizia. Si chiede e si vuole dare massima collaborazione, ma di questo passo non se ne può più. Siamo travolti dagli avventori indisciplinati e questo dappertutto, dalla strada, dai locali, ai bar al ristorante e in ogni dove e se un mal capitato inizia ad alzare le mani, anche verso donne, nessuno si mette in mezzo", continua Tutino. "La collaborazione è sempre stata massima e si è sempre sollecitato un confronto, ma non abbiamo un referente diretto con cui parlare con cui relazionare. Abbiamo chiesto presenza di personale in borghese, abbiamo chiesto presidi di personale in divisa. Ci vuole un disciplinare preciso, e valutare di emettere provvedimenti restrittivi verso i malandrini e non verso imprenditori e dipendenti, tra l’altro in un momento di crisi come quello che stiamo vivendo".
"Pensate se gli Asc dovessero scioperare, tutti i locali resterebbero chiusi; ma a questi addetti che ancora vengono chiamati “buttafuori” su atti formali e di Stato chi glielo fa fare? Per un compenso di 70/80/100 euro a notte? Per chi ricorda i fatti del Luna Park di Udine, gli Asc sono tutti indagati per rissa, avvii di procedimenti per revoca titoli e chi più ne ha più ne metta", continua lo sfogo di Tutino. 

Appello

"Invitiamo formalmente il Questore di Udine a presenziare in virtù del suo autorevole ruolo ad almeno due serate presso i locali che sono seguiti dagli Asc che rappresento, da mezzanotte in poi, un venerdì e un sabato sera, così può apprendere direttamente quello che succede e di cosa c'è bisogno. Il farsi relazionare o leggere annotazioni di servizio non è come essere di fronte a compagnie di dieci contro dieci e bottiglie alla mano. Rinnoviamo affetto e stima verso le Forze di Polizia", conclude il consulente.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Chiuso il locale dopo il pestaggio: "Gli addetti alla sicurezza lasciati soli"

UdineToday è in caricamento