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Lunedì, 29 Aprile 2024
Il fatto / Rizzi / Piazzale Repubblica Argentina

Insultato e minacciato di morte dagli ultras friulani, il racconto di un tifoso napoletano

A raccontare la vicenda è Domenico, 33enne di origini napoletane, ma residente in Friuli Venezia Giulia da quando ne aveva solo tre

Una partita attesissima, la tensione, i tifosi fuori e dentro lo stadio. Ma quel match, tra Udinese e Napoli, non è stato solo un incontro calcistico tra due squadre. E se da una parte per il tifo - quello sano - quello dagli spalti e dal divano di casa, proprio quel match era motivo di grande unione, dall'altro lo scorso 4 maggio, si è trasformato in qualcosa che nulla ha a che vedere con la "sportività" e con il significato del calcio. Un cartellino rosso. Sì, ma per i tifosi. Non ha importanza di quale squadra. L'eccesso e la violenza sono sempre da espulsione.

E così anche Domenico, 33 anni, napoletano di nascita ma residente in Friuli da 30 anni, si è trovato davanti a una situazione che mai nello sport desidereremmo incontrare.

Il racconto

"Mi stavo recando fuori dallo stadio con la mia bandiera, quella del Napoli. Appena arrivato in prossimità del Parco del Cormor ho incontrato i tifosi dell'Udinese. Ultras probabilmente. E lì è cominciato l'inferno: "Terrone di merda", "Se passi con la macchina ti ammazziamo, bastardo", "Figlio di puttana", "Muori". Ho proseguito, ho pensato fossero i soliti esagitati. Ma più mi addentravo e peggio era. Ho sentito anche insulti verso bambini, tifosi della squadra avversaria. Al secondo giro del parcheggio mi sono trovato davanti a una situazione surreale: una cinquantina di ultras armati di mazza che attendevano l'uscita dei tifosi del Napoli. Una persona mi ha avvisato "Tira dentro la bandiera o più avanti ti prenderanno a sprangate la macchina". Sono tornato a casa, sconfortato".

"Abbiamo la nomea dei casinisti e anche dei violenti, ma in questa occasione, per quello che ho vissuto io, la situazione si è capovolta. Un'esperienza pessima. Mi sono sentito male, un "razzismo sportivo" ingiustificato, che incita alla violenza invece che alla sportività come invece dovrebbe essere e come da sempre il calcio sostiene e promuove".

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