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Lunedì, 29 Aprile 2024
iniziativa benefica / Rivignano Teor

In tre giorni raggiunto l'obiettivo della raccolta fondi di Stefano

Quasi 22 mila ero sono stati donati sulla piattaforma GoFundMe. La cifra servirà a Stefano Marangone per restare nella sua casa a curarsi e potersi permettere l'assistenza necessaria

Sono 533, al momento, le persone che hanno donato denaro per la raccolta fondi lanciata da Stefano Marangone, 58 anni, malato di Sla. La prima cifra target della raccolta su GoFundMe di 20 mila euro è già stata superata. E, questo in soli tre giorni. Adesso la raccolta fondi è stata aggiornata con un obiettivo di 25 mila euro.

L'uomo aveva lanciato un appello, anche attraverso i social, per chiedere aiuto per sopperire alle difficoltà economiche in cui si trova. Difficoltà determinate dalla necessità di assistenza 24 ore su 24 a causa della sua patologia e dalla volontà di continuare a curarsi a casa. Il 58enne, che vive a Rivignano con la moglie Paola, è attaccato a un ventilatore polmonare, in una condizione di immobilità totale. Riesce a muovere solo gli occhi, attraverso i quali comunica e scrive grazie a un computer a tracciatura oculare. La situazione in cui si trova Marangoni prevede un grande esborso economico con tre persone impegnate a rotazione, a fronte di un fondo Sla regionale che viene erogato mensilmente, ma che, "non basta nemmeno a coprire la spesa per una assistente. In altre regioni come la Sardegna il fondo è di oltre quattro volte superiore" afferma il 58enne.

La raccolta fondi

Nella descrizione collegata alla raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe, Marangoni aveva scritto: “Per il grosso impegno che richiede la mia patologia è necessario avere tre persone che si danno il turno altrimenti rischiano il burn-out; purtroppo da qualche mese posso pagarne, a fatica, solo due e la situazione è peggiorata. L’idea di finire in una struttura, che a breve sarà l’unica soluzione per abbattere i costi dell’assistenza, mi fa impazzire. Significherebbe perdere tutti i miei punti di riferimento e rischiare di ridurre ulteriormente le mie aspettative di vita". E aveva aggiunto: "Chiedo se ci siano delle persone che possano aiutarmi a realizzare il mio desiderio di rimanere ancora tra le mura amiche di casa mia, dove nonostante la mia vita sia sempre appesa a un filo, mi sento protetto e al sicuro". L'uomo aveva sottolineato che se avesse dovuto: "Rinunciare al mio mondo racchiuso nella stanza di casa creato appositamente su misura per me, inevitabilmente mi chiederei se la mia Vita avesse ancora un senso e se valesse la pena continuare a viverla".

Articolo modificato alle 09.51


 

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