Fontanini: "No all'aumento del canone Rai. Per il Friuli nessun vantaggio"

“Un altro bel regalo di Roma!”, con tono ironico il Presidente della Provincia di Udine Pietro Fontanini commenta la proposta contenuta in un emendamento alla legge di Stabilità che prevede l’aumento del canone Rai di 6 euro a partire dal 1 gennaio 2014. Non usa mezzi termini il Presidente per bollare come vessazione per ulteriore balzello, in un’epoca super-tassata, questa mossa. Il presidente della Provincia Pietro Fontanini aveva già tempo fa invitato i friulani a non pagare il canone Rai.

“Gli emendamenti alla legge di Stabilità sull'incremento del canone, presentati in maniera trasversale da più partiti, incontrano le mie perplessità: è del tutto errato, a livello simbolico e pratico far lievitare la tassa in questo momento di estrema difficoltà per le famiglie, tanto più che i cittadini dovranno sborsare più soldi non certo per ottenere più servizi, bensì per avere gli stessi servizi di sempre, con uno sbilanciamento, per quanto riguarda il nostro territorio, di informazione a favore dell’area giuliana e l’oscuramento conseguente delle notizie riguardanti il Friuli”.

Il Presidente, in linea di principio, non contesta affatto l’esigenza di trovare una forma di finanziamento per l'emittenza radiotelevisiva locale, motivo ufficiale posto a fondamento della crescita della tassa, ma sottolinea che “a livello locale non si otterrà alcun beneficio e si vedranno sempre gli stessi servizi, fra l’altro esiste già sul territorio un’emittente privata che propone le stesse notizie…”. Insomma, Fontanini vorrebbe ottenere per lo meno delle assicurazioni, visto che i 6 euro in più – che farebbero salire l’importo della tassa dagli attuali 113,50 a 125,50 euro – dovrebbero assicurare le risorse economiche necessarie al settore delle tv locali, istituendo un apposito fondo di sostegno economico costituito al Ministero dello Sviluppo economico.