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Cronaca

Scuola, in regione sono 4 mila i precari in attesa di certezze

"Stabilizzarli è una necessità": lo dice la Cisl Scuola Fvg. Lamorte a Renzi: "È davvero singolare chiedere il ritiro di emendamenti per accelerare i tempi di approvazione di una legge"

“Non si possono condizionare le 100mila assunzioni degli insegnanti all’espressione di un consenso sui contenuti sbagliati del disegno di legge sulla scuola. La stabilizzazione dei rapporti di lavoro è fondamentale per tante persone che da anni lavorano nella scuola e sono indispensabili per il regolare funzionamento. È davvero singolare chiedere il ritiro di emendamenti per accelerare i tempi di approvazione di una legge”: la Cisl Scuola Fvg, con il suo segretario generale Donato Lamorte, risponde direttamente al presidente Renzi.   

I tempi che si allungano – si legge in una nota del Sindacato - sono la conseguenza e non la causa delle difficoltà che il governo e il parlamento devono affrontare e risolvere: un supplemento di riflessione e di confronto è utile e necessario proprio per questo, per cambiare le tante cose che non vanno in un disegno di legge e trovare soluzioni giuste alle emergenze della scuola. Non risolverebbe, fra l’altro, nemmeno la questione del precariato, se rimanessero esclusi dal piano di assunzioni decine di migliaia di docenti ai quali le 100mila assunzioni non offrirebbero garanzie nell’immediato né in prospettiva. Sia chiaro, in ogni caso, che 100mila assunzioni coprirebbero oggi solo in parte il fabbisogno del nostro sistema scolastico, al cui funzionamento concorrono quest’anno in modo decisivo 130mila contratti a tempo determinato. Ecco perché il governo non ha bisogno di altre motivazioni per rendere stabile il lavoro di cui ha “normalmente” necessità e in Friuli Venezia Giulia sono più di 4mila che da anni aspettano che il destino amaro di precario termini.

Il peccato originale di questa riforma – spiega Lamorte - è la presunzione di non dare ascolto a chi lavora nel mondo della scuola, di avviare percorsi di innovazione ignorando il patrimonio prezioso di esperienza, competenza e passione di un intero corpo professionale, che proprio per questo si è reso protagonista di una mobilitazione di intensità e ampiezza straordinarie.

Prenderne finalmente atto sarebbe una scelta ragionevole da parte del Governo, che ci auguriamo non sia smentita nei fatti, come avvenuto troppe volte tra annunci rimasti tali e promesse ripetutamente disattese. La scuola non sopporterebbe infatti una consultazione frettolosa e di facciata.

“La Cisl ha presentato proposte serie e concrete nelle memorie consegnate in audizione sia alla Camera che al Senato. Da quelle proposte siamo pronti a ripartire se c’è la volontà di aprirsi seriamente a un confronto che rivendichiamo da mesi".

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