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Cronaca

Nino D'Angelo: "Al mio concerto anni '80 aspetto anche gli udinesi"

Intervista al cantautore che il prossimo 13 aprile si esibirà sul palco 'Giovanni da Udine': "Sarebbe un onore avere in teatro il pubblico della vostra città"

Salirà sul palco del Teatro Giovanni da Udine il prossimo 13 aprile per la seconda tranche del tour intitolato “Concerto anni ’80… e non solo” (Biglietti ancora disponibili su www.azalea.it) . Nino D’Angelo è un’icona della musica napoletana e italiana e per questa speciale occasione Udinetoday lo ha intervistato in un viaggio che spazia tra le sue aspettative verso la città, i progetti futuri e un parere da tifoso (il ragazzo della ‘Curva b’) sul Napoli.

Nino perché questo concerto dedicato ai tuoi anni ’80? Che cosa dovrà aspettarsi il pubblico?
“Questo concerto anni ‘80 è nato dopo un sondaggio sul web, dove è emerso che tantissimi giovani volevano le mie canzoni di quel tempo. È una cosa bellissima, perché si tratta praticamente dei figli di quelli che venivano a sentirmi a quei tempi.  Questo spettacolo è anche un regalo che faccio a me stesso, mi piacciono quelle canzoni e non rinnego niente. Ci saranno arrangiamenti con nuovi suoni e non e includerà tutti i più grandi successi di quel tempo come le canzoni tratte da  'Nu jeans e 'na maglietta’. Non mancherà, inoltre un piccolo pur pur rid di cose che faccio anche oggi”.

Da quali musicisti sarai accompagnato?
“Da coloro che mi seguono al giorno d’oggi e si sono divertiti insieme a me, perché rifare le canzoni degli anni ’80 , nel periodo in cui l’elettronica si è evoluta, rappresenta una sfida. Noi abbiamo ripescato quei suoni, quegli strumenti, quel tipo di elettronica che caratterizzava quegli anni…”

Cosa ti aspetti da Udine? Hai già ricordi legati alla città?
“No non sono mai stato a Udine però tutti i miei colleghi me ne hanno parlato bene, è una città tranquilla e c’è un bel teatro, moderno e capiente. Per quanto riguarda il concerto, ovviamente, si sa che lo zoccolo duro di Nino D’Angelo sono i meridionali e a Udine c’è una forte presenza. Io mi auguro che al concerto vengano anche gli udinesi perché io sono italiano, non solo meridionale, quindi sarebbe un onore averli ad ascoltare le mie canzoni”.

Possiamo considerare questo spettacolo un intermezzo per i tuoi progetti? Quali sono i piani futuri?
“Come già detto questo è un regalo per i fan e per me, poter cantare quei pezzi là dopo tanti anni, canzoni che amo. Questo andare indietro, quindi, non è un motivo per andare avanti ma per fermarsi, è un momento per me rilassante e divertente, dove non devo dimostrare nulla. Nel futuro continuerò a cambiare il mio genere e pure ripescare pezzi classici della tradizione napoletana: mi sento in dovere di portare con me questa tradizione”.

Ultima domanda: Quel ragazzo della curva B cosa direbbe del Napoli dei giorni nostri?
“Io ho visto il Napoli di Maradona, quindi il top. Il Napoli di adesso non è male, però deve crederci di più, ci sono troppi alti e bassi e gli manca qualcosa per lottare per lo scudetto. Rispetto alla Juve, Roma e Napoli sono ancora incomplete, però comunque sempre Forza Napoli. C’è da capire poi la situazione che riguarda Benitez, vogliamo capire cosa succederà, se rimane o va via. Io spero che rimanga perché è un bravo allenatore.”

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