rotate-mobile
incidente stradale / Moggio Udinese

Poliziotto morto sul lavoro: gli mancava poco per la pensione

Si chiamava Maurizio Tuscano il poliziotto che ha perso la vita questa mattina sulla A23 mentre effettuava un rilievo a seguito di un incidente stradale: tra due anni avrebbe raggiunto il pensionamento

Si chiamava Maurizio Tuscano il poliziotto di 58 anni che ha perso la vita alle prime luci di oggi, mentre effettuava un rilievo a seguito di un tamponamento in autostrada. 

L'incidente

L'uomo, sovrintendente di 58 anni di Moggio Udinese, in servizio alla sottosezione della Polizia Stradale di Amaro, è stato travolto mentre effettuava dei rilievi in prossimità di un autogrill. Il poliziotto, originario di Moggio ma residente a Venzone, lascia moglie e un figlio. “Sarebbe andato in pensione fra due anni – racconta Cinzia D’Orlando, segretario provinciale Fsp Udine -, era un poliziotto molto esperto e faceva questo da sempre, anche se prima lavorava in un ufficio che si occupava della viabilità ordinaria, prima che lo chiudessero a causa dei tagli".

Secondo D'Orlando, "Proprio la sua esperienza lo portava a temere l’autostrada, che per noi è un inferno, specialmente in quel tratto della A23 in cui non è previsto alcun ausilio per i mezzi della polizia che intervengono. Ma questo non è il solo problema. Se da circa 10 anni a questa parte in molti uffici non sono stati più rimpiazzati i pensionati, ma solo i trasferiti, quale può mai essere il risultato? Quello, come altri distaccamenti, ha pochi uomini. Di fronte alla pochezza dei numeri, e con tante richieste di intervento da soddisfare, ciò che passa sempre in secondo piano è la sicurezza del personale di polizia”.

La preoccupazione del Sindacato di Polizia

L’ennesima giornata che funesta la Polizia di Stato si è portata via un collega della Stradale, l’ennesimo, travolto e ucciso a due anni dalla pensione mentre effettuava i rilievi per un incidente, stavolta in provincia di Udine. Mentre il nostro pensiero corre a sua moglie e a suo figlio, a cui esprimiamo tutta la nostra vicinanza, assieme al dolore monta anche la rabbia", afferma Valter Mazzetti, segretario generale Fsp Polizia di Stato.

"Sono tanti, troppi i nostri morti sul lavoro, la maggior parte appartenenti proprio alla gloriosa Polizia stradale che continua a versare costantemente un tributo di sangue altissimo alla sicurezza dei cittadini nell’insopportabile silenzio generale. E nessuno si chiede come mai. Sono morti dovute a un senso del dovere che inghiotte uno dopo l’altro donne e uomini che portano una divisa e che, non per questo, devono essere date per scontate. Tutt’altro. È indegno continuare a morire così, mentre la Stradale non è stata interessata da alcun investimento serio, soffre di una cronica carenza di uomini, necessita di formazione ancora più costante, nonché di incentivi per non abbandonare la specialità. Per i rilievi devono obbligatoriamente andare sul posto due pattuglie, una delle quali deve appunto occuparsi della sicurezza degli altri colleghi. Bisogna fare di più, questa è un’ecatombe”, conclude il segretario.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Poliziotto morto sul lavoro: gli mancava poco per la pensione

UdineToday è in caricamento