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Anche a Udine si protesta contro il nuovo codice della strada

Mobilitazione nazionale "Stop al nuovo codice della strage": appuntamento sabato 9 marzo in piazzetta Lionello a Udine dalle ore 18

Mancano pochi giorni al voto in Parlamento del nuovo codice della strada e una parte di Udine si muove in protesta, aderendo alla mobilitazione nazionale "Stop al nuovo codice della strage" prevista per i prossimi giorni indetta dalle associazioni della piattaforma "Città 30 subito", tra cui Legambiente, Fiab, Asvis, Kyto Club, Salvaciclisti, Fondazione Michele Scarponi, Amodo, Clean Cities Campaign. Anche Spazio Udine sarà presente sabato 9 marzo dalle 18 in piazzetta Lionello. "Il nuovo Codice della Strada presenta delle gravissime criticità in termini di sicurezza, rende i controlli più difficili e renderà sempre più vulnerabili le persone che si muovono a piedi o in bicicletta", è il pensiero delle persone che fanno parte dell'associazione. "Si tratta di un tema che tocca tutte e tutti ed è importante anche per il lavoro che Spazio Udine sta portando avanti all'interno dell'amministrazione comunale e in città". Oltre Spazio Udine ci saranno anche Lorenzo Croattini e Stefania Garlatti Costa del Patto per l’Autonomia. “È un disegno di legge per la sicurezza stradale da una parte inefficace, perché non interviene sulla velocità che è la prima causa degli incidenti più gravi nelle città e anzi limita l’uso degli autovelox; e dall’altra parte dannoso, perché addirittura fa passi indietro sulle norme esistenti per la mobilità sostenibile, limitando le possibilità di realizzazione di ciclabili, Ztl e sosta regolamentata", fanno sapere. "Grande assente nel Ddl Salvini la moderazione della velocità, principale causa della gravità delle collisioni stradali, per fermare davvero la strage stradale bisogna moderare la velocità e promuovere la mobilità attiva e sostenibile, non disincentivarla. La richiesta a Governo e Parlamento, se davvero si vogliono salvare vite umane, è quella di istituire il limite dei 30 km/h nei centri urbani, per città più a misura di persona e di ritirare le modifiche sulla mobilità sostenibile. Come consiglieri comunali indicati abbiamo un motivo in più per sottolineare la contrarietà a questo provvedimento: si attua una centralizzazione delle scelte e si impedisce alle città una piena autonomia nelle scelte urbanistiche e di attuare una politica di trasformazione dello spazio urbano, di tutela del commercio locale, di promozione di stili di vita sani e di contrasto al cambiamento climatico", concludono. 

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La proposta del nuovo codice

Queste alcune delle novità principali. Neopatentati alla guida di auto più potenti: le persone neopatentate sono quelle che hanno conseguito la patente A2, A, B1 o B da meno di 3 anni. Secondo le regole in vigore adesso chi consegue la patente, per un anno, deve stare attento a non guidare autoveicoli che hanno una potenza specifica, riferita alla tara, superiore a 55 kw/t. Nel caso di autoveicoli di categoria M1 (cioè le classiche autovetture) i mezzi non possono superare la potenza massima di 70 kw. Nel caso di autovetture elettriche o ibride plug-in, si applica il limite di potenza specifica di 65 kW/t compreso il peso della batteria. Esiste però una deroga: i neopatentati (per il primo anno dal conseguimento della patente) possono guidare veicoli in deroga ai limiti di guida se accompagnati da una persona di massimo 65 anni titolare almeno di patente B conseguita da 10 anni o di patente di categoria superiore in funzione di istruttore. L'emendamento approvato in commissione vieta ai neopatentati per tre anni la guida di autoveicoli con una potenza superiore a 75 kW/t e di autovetture con potenza massima di 105 kW.
In base al nuovo Codice chi viene sorpreso al volante con lo smartphone in mano avrà la patente sospesa per una settimana se su questa ci sono almeno 10 punti. Se invece i punti sono meno di dieci la sospensione della patente sarà di 15 giorni. I tempi, poi, raddoppiano se l'uso del telefonino causa un incidente o manda fuori strada un altro veicolo. Si riduce però l'importo delle multe per i trasgressori. Nel nuovo Codice la sanzione per guida con lo smartphone andrà da un minimo di 250 euro a un massimo di 1.000 euro rispetto all'importo originariamente previsto dal ddl di riforma, che prevedeva sanzioni da un minimo di 422 euro a un massimo di 1.697 euro. Si allenta anche la stretta sui recidivi: la multa prima era prevista per 644 a 2.588 euro, adesso l'importo potrà oscillare tra 350 e 1.400 euro. Arriva, poi, un tetto massimo degli interessi sulle multe. "La maggiorazione non può essere superiore ai tre quinti dell'importo della sanzione", pari al 60%. I due emendamenti sulle sanzioni sono stati presentati da Noi Moderati, a prima firma Maurizio Lupi.
La commissione Trasporti della Camera ha rivisto anche la normativa sugli autovelox. Si prevede che, se si prendono più multe nello stesso tratto stradale in un periodo di tempo di un'ora e di competenza dello stesso ente, si paga una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo. Sempre in tema autovelox si prevede l'obbligo di sottoporre gli autovelox "a verifiche periodiche al fine di garantirne la funzionalità". Si autorizza poi l'uso dei dispositivi per misurare la velocità nella navigazione, i cosiddetti "barcavelox". E ancora, si prevede la necessità di destinare le entrate derivanti dalle sanzioni per violazioni dei limiti di velocità in via prioritaria a interventi per la sicurezza dalla circolazione stradale.

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