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Cronaca

Assistenza agli anziani, a Udine si ridisegna il modello

Dopo l'incontro tra tra La Quiete, Comune di Udine, Università e Distretto sanitario udinese, l'idea è quella di un nuovo protocollo di assistenza integrata

Scrivere il nuovo protocollo dell’assistenza, della salute e dell’invecchiamento attivo degli anziani sul territorio udinese. È questo l’obiettivo emerso dall’incontro avvenuto a La Quiete tra il consiglio di amministrazione dell’azienda pubblica, la Scuola di specializzazione in geriatria dell’Università di Udine, il Comune di Udine e il Distretto sanitario udinese.

L’esigenza è quella di creare un sistema “osmotico” tra le strutture di assistenza, gli ospedali, le famiglie e il territorio, una rete di prossimità che favorisca l’assistenza extra-ospedaliera integrandola con le best practice dell’invecchiamento attivo per cui Udine è comune all’avanguardia. Informazioni, servizi e strutture più accessibili al cittadino per una nuova cultura dell’assistenza che dà a ciascuno le cure di cui ha realmente bisogno.

La convenzione siglata nel 2012 tra La Quiete e la Scuola di geriatria ha portato 10 specializzandi a lavorare sul campo nella struttura di via S. Agostino: un modello di collaborazione vincente che può essere rafforzato e sviluppato, in particolare portando i futuri medici a conoscere anche la rete assistenziale locale  sul territorio.

Tale visione rientra perfettamente negli obiettivi di Città Sane, il progetto a cui il comune di Udine ha aderito nel 1995 e che in 20 anni ha promosso numerose iniziative dedicate alla salute della popolazione e all'invecchiamento attivo e a cui La Quiete ha partecipato attivamente.

Investire nella formazione geriatrica di medici ed infermieri, rendere più efficiente ed accessibile l’assistenza, informare i cittadini sui servizi e sulle strutture messe a disposizione dal territorio, evitare le ospedalizzazioni inutili o addirittura dannose. Riuscire a fare tutto questo significa far vivere meglio gli anziani e le loro famiglie e anche ottimizzare i costi: basti pensare che il 70% delle risorse del distretto sanitario udinese va agli anziani e che l’80% dei fondi concessi alle famiglie è speso in badanti.

L’impegno è preso e condiviso dal tavolo che a La Quiete ha riunito tutti gli attori del territorio: oltre al Presidente Stefano Gasparin, al Direttore generale Salvatore Guarneri e al consiglio di amministrazione de La Quiete, erano presenti Leonardo Sechi, Prorettore vicario dell’ Università di Udine, Alessandro Cavarape, direttore della Scuola di specializzazione in geriatria, Luigi Canciani, direttore del Distretto sanitario di Udine e Simona Liguori, Assessore comunale alla salute e all’equità sociale.

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