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Più formazione e più attività sociali: un piano per i minori stranieri non accompagnati

A Udine un incontro del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica

Mercoledì 22 novembre si è tenuto un Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, cui hanno partecipato, oltre al Questore Alfredo D'Agostino e ai Comandanti provinciali dell’Arma dei carabinieri e della Guardia di finanza, il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni, accompagnato da Stefano Gasparin, assessore alle Politiche sociali. Con loro anche i gestori dei tre centri cittadini per minori stranieri e, da remoto, il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Trieste. L’incontro è stato convocato per analizzare la situazione del Comune di Udine connessa alla presenza di oltre un centinaio di minori stranieri non accompagnati di diversa nazionalità e ai recenti episodi che hanno comportato l’intervento delle Forze dell’ordine. Dal confronto è emersa la necessità di affrontare il fenomeno non soltanto sotto il profilo della prevenzione e della  repressione dei reati che questi ragazzi possono porre in essere, ma di analizzare tutti gli interventi di competenza dei vari enti a qualsiasi titolo interessati (enti di assistenza, servizi sociali dei comuni, Forze di polizia) per agire a vari livelli.

"Tutti gli sforzi possibili

Dall'incontro è emersa la necessità di mettere in campo tutti gli sforzi possibili per migliorare ancora di più l’attività di formazione dei ragazzi il cui livello di alfabetizzazione spesso è molto basso. Inoltre è stata valutata l’opportunità di coordinare gli interventi dei vari enti anche al fine di supportare i minori durante le ore libere dall’attività di studio e formativa, così da consentire agli stessi di sviluppare eventuali attitudini sportive ovvero sociali. È stato altresì ritenuto fondamentale il contatto tra gli operatori e le operatrici degli enti assistenziali e le Forze di polizia per integrare i corsi formativi con approfondimenti anche sulle conseguenze che comportamenti negativi, per quanto non penalmente sanzionabili, possono avere, con effetti pregiudizievoli, una volta raggiunta la maggiore età.

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