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Sono 74 le persone morte in un anno in incidenti stradali in Friuli Venezia Giulia

L’informazione statistica sull’incidentalità stradale è prodotta dall’Istat sulla base di una rilevazione di tutti gli incidenti stradali che hanno causato lesioni alle persone. Nel 2022 in regione si registrano 3.265 incidenti stradali con lesioni a persone (+9,9% sul 2021)

Nel 2022 si sono verificati in Friuli Venezia Giulia 3.265 incidenti stradali che hanno causato la morte di 74 persone e il ferimento di altre 4.105. L’anno 2022 è caratterizzato da una netta ripresa della mobilità e, come conseguenza, dell’incidentalità stradale. Rispetto al 2021 l’aumento del numero di incidenti (+9,9%) e di feriti (+10,6%) è superiore a quanto registrato a livello nazionale (+9,2% per entrambi) mentre le vittime della strada diminuiscono del 9,8% (passando da 82 a 74) a fronte di un aumento del 9,9% nel complesso del Paese.

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Il Friuli Venezia Giulia rispetto agli obiettivi europei

I Programmi d’azione europei per la sicurezza stradale, riferiti ai decenni 2001-2010 e 2011-2020, impegnano i Paesi membri a conseguire il dimezzamento dei morti per incidente stradale. Per il nuovo decennio di iniziative 2021-2030 gli obiettivi europei sulla sicurezza stradale prevedono l’ulteriore dimezzamento del numero di vittime e di feriti gravi entro il 2030 rispetto all’anno di benchmark (fissato nel 2019) e il monitoraggio di specifici indicatori di prestazione, Key Performance Indicators (sui temi: infrastrutture, veicoli, infrastrutture stradali, assistenza post-incidente), che l’Italia si prepara a fornire. Nel periodo 2001-2010 le vittime della strada si sono ridotte in Friuli Venezia Giulia del 50,2%, più della media nazionale (-42,0%). Fra il 2010 e il 2022 si registrano ulteriori diminuzioni, rispettivamente di -28,2% e -23,2%; sul territorio regionale cala anche l’indice di mortalità (da 2,6 a 2,3 deceduti ogni 100 incidenti) mentre quello nazionale non subisce variazioni (1,9 decessi ogni 100 incidenti). Nel 2022, l’incidenza degli utenti vulnerabili per età (bambini, giovani e anziani) periti in incidente stradale, diminuisce leggermente rispetto al 2010, attestandosi su un valore di poco superiore alla media Italia (45,9% contro 44,3%). Guardando invece agli utenti vulnerabili secondo il ruolo che essi hanno avuto nell’incidente (conducenti/passeggeri di veicoli a due ruote e pedoni), il loro peso relativo (sul totale dei deceduti) misurato nella regione si conferma, anche nel 2022, inferiore a quello nazionale (45,9% contro 49,3%). Tra il 2010 e il 2022 l’incidenza di pedoni deceduti è diminuita in Friuli Venezia Giulia, da 10,7% a 8,1%, mentre nel resto del Paese la quota è in aumento (da 15,1% a 15,4%).

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I costi sociali

Nel 2022 il costo dell’incidentalità stradale con lesioni alle persone è stimato in 17 miliardi e circa 900 milioni di euro per l’intero territorio nazionale (303,5 euro pro capite) e in oltre 360 milioni di euro (301,8 euro pro capite) per il Friuli Venezia Giulia; la regione incide per il 2,0% sul totale nazionale.

Il rischio di incidente stradale

Tra il 2021 e il 2022 l’indice di lesività aumenta da 125,0 a 125,7, mentre diminuiscono l’indice di mortalità, da 2,8 a 2,3 decessi ogni 100 incidenti, e quello di gravità (misurato dal rapporto tra il numero dei decessi e la somma di decessi e feriti moltiplicato 100), che passa da 2,2 a 1,8. L’incidentalità è particolarmente elevata nei comuni capoluogo di Trieste, Pordenone, Udine e, in generale, in quelli al di sopra dei 10mila abitanti, lungo gli assi autostradali e la Grande Viabilità Triestina (Figura 2). In evidenza, inoltre, le criticità delle strade regionali SR014 sulla costiera triestina e SR013 di raccordo tra la SS013 Pontebbana e la SS054 a Tarvisio nelle quali si registrano complessivamente 162 incidenti, tre morti e 228 feriti. L’indice di mortalità diminuisce nelle province di Udine (da 4,7 a 3,3) e di Gorizia (da 2,9 a 0,9), aumenta invece in quelle di Pordenone (da 2,7 a 2,8) e di Trieste (da 0,4 a 1,2). Nel 2022 il maggior numero di incidenti (2.315, il 70,9% del totale) si è verificato sulle strade urbane, provocando 26 morti (35,1% del totale) e 2.800 feriti (68,2%). Rispetto all’anno precedente i sinistri aumentano su tutte le categorie di strada ma l’incremento maggiore si verifica sulle autostrade (+33,3%), seguite dalle strade urbane (+10,0%) e dalle altre strade (+6,9%). Gli incidenti più gravi avvengono sulle autostrade (10,2 decessi ogni 100 incidenti) e sulle strade extraurbane (4,3 decessi ogni 100 incidenti). Sulle strade urbane il 44,0% dei sinistri stradali si verifica nei pressi di un rettilineo, percentuale che sale al 53,4% sulle strade extraurbane. In ambito urbano gli incidenti che avvengono presso un incrocio rappresentano il 20,9% del totale, seguono quelli che si verificano nei pressi di una intersezione (18,1%), di una curva (9,0%) e di una rotatoria (5,4%). Lungo le strade extraurbane il 24,2% degli incidenti avviene in curva, il 9,0% nei pressi di un incrocio e l’8,3% in quelli di un’intersezione.

I mesi e le ore più a rischio

Nel periodo gennaio-aprile si sono registrati in Friuli Venezia Giulia 950 incidenti (29,1% del totale) mentre tra maggio e settembre, in coincidenza del periodo di maggiore mobilità per vacanze, se ne contano 1.536 (il 47,0% di quelli avvenuti durante l’anno), in cui hanno subito lesioni 1.897 persone (46,2%) e 32 sono decedute (43,2%). L’81,0% degli incidenti ha avuto luogo tra le 7 e le 20 ma l’indice di mortalità raggiunge i valori più elevati nella fascia oraria tra le due e le tre del mattino (11,1 morti ogni 100 incidenti) e tra le 22 e le 23 (7,8 morti ogni 100 incidenti), valori molto superiori alla media giornaliera (2,3). Il venerdì e il sabato notte si concentrano il 46,0% degli incidenti notturni, il 50,0% delle vittime e il 47,6% dei feriti. L’indice di mortalità dei soli incidenti notturni è pari a 4,0 decessi ogni 100 incidenti. Il valore più elevato si registra il sabato notte (4,9).

Gli incidenti stradali nelle aree urbane, intermedie e periferiche 

In Friuli Venezia Giulia il 52,4% degli incidenti stradali è concentrato nei poli urbani; considerando anche le aree di cintura, che comprendono i comuni più prossimi ai poli, si arriva al 91,6% del totale. Nei comuni delle aree interne, aree significativamente distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (di istruzione, salute e mobilità), gli incidenti rappresentano l’8,4% del totale regionale. Rispetto al 2021, il numero delle vittime diminuisce di tre unità. Nel complesso dei comuni classificati come Centri, gli indicatori statistici di mortalità (2,1 decessi ogni 100 incidenti) e gravità (1,7 morti ogni 100 morti e feriti) diminuiscono rispetto al 2021 (2,5 decessi ogni 100 incidenti e 2,0 morti ogni 100 morti e feriti). Nelle Aree interne i valori di entrambi gli indicatori, seppure anch’essi in diminuzione, evidenziano il permanere di una situazione critica risultando rispettivamente pari a 3,6 e 2,4.

I comportamenti a rischio e le persone coinvolte

La maggior parte degli incidenti stradali avviene tra due o più veicoli (67,8%); la tipologia di incidente più diffusa è lo scontro frontale-laterale (1.017 casi, 21 vittime e 1.342 feriti), seguita dal tamponamento (501 casi, 11 decessi e 684 persone ferite). La tipologia più pericolosa è lo scontro frontale (7,7 decessi ogni 100 incidenti), seguono la fuoriuscita (2,9 decessi ogni 100 incidenti) e l’urto con ostacolo accidentale (2,7 decessi ogni 100 incidenti). Gli incidenti che vedono coinvolti più veicoli risultano più rischiosi, con una media di 2,3 morti ogni 100 incidenti, rispetto a quelli riguardanti veicoli isolati (2,1 decessi). Nell’ambito dei comportamenti errati di guida, il mancato rispetto delle regole di precedenza, la guida distratta e la velocità troppo elevata sono le prime tre cause di incidente (escludendo il gruppo residuale delle cause di natura imprecisata). I tre gruppi costituiscono complessivamente il 39,8% dei casi. Considerando solo le strade extraurbane, la guida distratta incide da sola per il 20,8%, mentre l’elevata velocità per il 10,6% e il procedere senza mantenere la distanza di sicurezza per l’8,8%. Il tasso di mortalità standardizzato è più alto per la classe di età 65 anni e oltre (8,8 per 100mila abitanti) e per quella 15-29 anni (8,6 per 100mila abitanti). I conducenti dei veicoli coinvolti rappresentano l’81,1% delle vittime e il 74,0% dei feriti in incidenti stradali, le persone trasportate il 10,8% dei morti e il 16,7% dei feriti, i pedoni l’8,1% dei deceduti e il 9,3% dei feriti. I pedoni vittima di incidente stradale sono sei, di cui quattro avevano almeno 65 anni così come il 35,8% dei pedoni feriti. Il tasso di lesività standardizzato è pari a 628,6 per la classe di età 15-29 anni, a 436,3 per quella 30-44 anni.
 

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