Caso Sauvignon: «Nei campioni acquisiti non sarebbe stato trovato nulla»
A dichiararlo è l'avvocato Giuseppe Campeis, legale di diverse aziende coinvolte nel caso che ha destabilizzato il mondo vinicolo friulano
Nei campioni di mosto e vino acquisiti dai produttori friulani nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità nella produzione di vino Sauvignon non sarebbe stata trovata traccia di sostanze non previste dal disciplinare di produzione.
LE ANALISI. Lo ha riferito all’agenzia Ansa l’avvocato Giuseppe Campeis, difensore di diverse cantine coinvolte nelle indagini. Il legale si è pronunciato dopo una prima veloce lettura della relazione, depositata con qualche giorno d'anticipo in Procura a Udine. Si tratta delle analisi microbiologiche affidate alla dottoressa Emilia Garcia Moruno, del centro di ricerca per l'enologia di Asti. Si attende ancora il responso di quelle chimiche, affidate al dottor Mario Malacarne, della Fondazione Edmund Mach di San Michele all'Adige (Verona). Il termine per il deposito scade l'11 dicembre. Le conclusioni saranno poi discusse in aula il 15 dicembre.
LA RELAZIONE. «Nei campioni di vino acquisiti dai produttori non sarebbe stato trovato nulla» ha confermato Campeis. «Attendiamo anche il deposito dell'altra relazione perché vanno lette insieme», ha chiosato. Resta ancora da capire l'esito delle analisi sul materiale campionato a casa dell'enologo indagato.
LA PROCURA. «Se anche le analisi dessero un esito 'neutro' - aveva già dichiarato in passato il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo - non si tratterebbe di una smentita ma semplicemente di una non conferma tra altri elementi oggettivi d'indagine di cui disponiamo».
