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Lunedì, 29 Aprile 2024
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"Nessuno vuole che il cinema Centrale chiuda": la parola di Regione e Comune

Nei giorni scorsi c'è stato un incontro tra la proprietà e il presidente di Agis Franco Oss Noser a cui ha partecipato anche l'assessore comunale alla cultura Federico Pirone

A marzo era arrivata la conferma: il contratto di affitto del cinema Centrale, in scadenza a settembre, non sarebbe stato rinnovato. Una doccia ghiacciata per il Centro espressioni cinematografiche ma anche per l'intera città di Udine, che ha capito di poter perdere le ultime due sale storiche del centro. Da allora, oltre al lancio di una petizione da parte della cittadinanza, si sono susseguiti diversi incontri tra le amministrazioni - comunale e regionale - e la proprietà, l'immobiliare Iusa. 

La proprietà non rinnova il contratto: chiude il cinema Centrale di Udine

Nei giorni scorsi c'è stato un ulteriore incontro con la società Immobiliare Udinese Srl Iusa al quale ha partecipato, oltre l'assessore comunale alla Cultura Federico Pirone, anche Franco Oss Noser presidente di Agis Trivento, associazione generale dello spettacolo, accompagnato dal direttore Marco Sartore. «Ci preoccupiamo della salute delle nostre aziende associate, come il Cec», ha dichiarato Oss Noser a margine dell'incontro. «Il Centro espressioni cinematografiche non solo serve alle attività culturali della città, ma è anche un posto di lavoro per molte persone e anche per questo va tutelato, perché è un patrimonio di professionalità». In questi mesi, i rappresentanti di Agis Triveneto avevano già condiviso alcune considerazioni anche con l'assessore regionale alla Cultura Mario Anzil. «Con lui abbiamo sempre concordato sulla necessità di arrivare a mettere mano al patrimonio cinematografico regionale», ha spiegato Oss Noser, confermando anche l'accordo per un secondo incontro tra le parti nella seconda decade di agosto.

Regione Fvg e Comune di Udine

«Da parte della Regione Friuli Venezia Giulia c'è tutto l'interesse di essere soggetto attivo per salvare quello che è l'ultimo cinema storico della città, che merita assolutamente di essere conservato», ci ha confermato Anzil. «Bisogna capire e aspettare la decisione della proprietà, ma di fronte all'ipotesi di un progetto di interesse pubblico che coinvolga tutte le parti, pensando all'utilità collettiva di questo luogo, anche la Regione vuole fare la sua parte». Pur essendo questa una fase di interlocuzione tra locatore e affittuario, dunque, lo sforzo dell'amministrazione regionale va in una direzione ben precisa: quello di conservare le sale cinematografiche. 

«Fin da quando ci siamo insediati c'è stato il desiderio di intraprendere questa strada», ha sottolineato anche l'assessore comunale Federico Pirone, che in questi mesi si è incontrato più volte con la proprietà. «L'interesse del Comune è che il cinema continui a essere aperto e a svolgere il suo ruolo così importante per la città: rimanere senza le sale corrisponderebbe a un depauperamento culturale che nessuno vuole». A settembre, però, il contratto scadrà. «I dettagli devono ancora essere definiti, siamo cauti ma ottimisti», ha concluso Pirone. 

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