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Cronaca Palmanova

Dopo 100 anni scopre in Friuli la tomba dove è sepolto il suo avo

L'incredibile scoperta è avvenuta la scorsa settimana nel cimitero austro-ungarico di Palmanova, durante la visita di alcune scolaresche straniere in viaggio sui luoghi della Grande Guerra. Nessun parente aveva mai saputo dove fossero state seppellite le spoglie del militare. Ora, dopo un secolo, una discendente ha potuto finalmente piangere e depositare un fiore sulla sua lapide

Incredibile, fortuita e toccante vicenda in Friuli. Per l'esattezza a Palmanova all'interno del cimitero austroungarico, poco oltre le mura della fortezza dal versante di porta Aquileia. La vicenda è stata raccontata da Stefano Bizzi sulle pagine de Il Piccolo e merita di essere ripresa e raccontata. 

Il progetto scolastico

Alcune scolaresche provenienti dalla Romania e dall'Ungheria erano in visita nei scorsi giorni in Friuli Venezia Giulia per partecipare al progetto internazionale “Sentiero della Pace”, sulle tracce della Grande Guerra, a cento anni dai tragici avvenimenti bellici. Fra i giovanissimi studenti anche Julika, una studentessa di 13 anni di Oradea, città della Transilvania al confine con l’Ungheria, alla quale i genitori prima della partenza avevano raccontato la storia del fratello del bisnonno, il fante Franz Messaros del 37° Reggimento Honved, morto sul fronte del Carso a soli 26 anni, nel 1917. Nessuno aveva mai saputo più nulla di lui, né se era stato sepolto né se ci ci fosse una lapide con il suo nome, si sapeva solamente che aveva partecipato alla battaglia di Doberdò e che molto probabilmente lì era morto, null'altro. 

Il destino: la scoperta

Dalla visita sul fronte dell’Isonzo al Sacrario di Redipuglia, la classe si è poi spostata al camposanto militare di Palmanova. Una scelta già particolare e fortuita visti i numerosi sepolcreti sparpagliati fra le province di Udine, Trieste e di Gorizia. Qui il progetto prevedeva che i ragazzi avrebbero contribuito a ripulire le lapidi dei 19.259 sepolti (4mila quelle con nominativo - disposte non in ordine alfabetico - e 15mila di soldati ignoti). Per un guasto al motore del pullman però - e qui le coincidenze si fanno sempre più infinitesimali - i tempi della visita sono però stati ridotti, così come quelli da dedicare alla pulizia, con solo venti pietre sepolcrali assegnate a studente. Ed è durante queste sbrigative operazioni di pulizia che il destino ha voluto che Julika lucidasse proprio una targa recante il nome del fante Franz Messaros, l'avo di cui i genitori le avevano accennato.

Il fiore e le lacrime

Alla vista di quell'incisione un flebile urlo rotto dal pianto ha richiamato così l'attenzione e la commozione dei presenti. La storia che i genitori avevano raccontato alla giovane poco prima della sua partenza per l'Italia si era aggiunta di un capitolo nuovo, quello finale. Julika, emozionata, dopo aver avvisato al telefono i suoi genitori, ha così potuto finalmente deporre un fiore e qualche lacrima su quella tomba, persa e dimenticata un secolo e qualche mese fa. 

Questo il racconto di Gianfranco Simonit, responsabile del gruppo e anima del progetto Ricordi della Grande Guerra a San Martino del Carso, testimone di quanto successo venerdì scorso, il 15 settembre.

Quello che è accaduto al cimitero militare austroungarico di Palmanova da solo vale tutti gli sforzi fatti. Un momento che non dimenticheremo mai, un’emozione che ti fa stringere il cuore e che ti fa credere che qualcosa di sovraumano alle volte ci sia, che esiste veramente.  Il pianto della ragazzina ha attirato tutti i suoi compagni e i ragazzi delle altre nazionalità ed ha creato in tutti noi un’emozione che ci ha coinvolto tutti, grandi compresi. Il lontano parente di cui i famigliari le avevano parlato prima che partisse dalla sua città che dista circa 1000 chilometri da questo luogo era lì che l’aspettava. Il destino ha voluto che una mano guidasse questa ragazzina a quella tomba e noi siamo felici di aver aiutato in qualche modo questa mano e aver fatto in modo che questo piccolo miracolo potesse accadere.

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