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Lunedì, 29 Aprile 2024
prima periferia

Escalation di furti e paura al supermercato del quartiere. "I ladri abitano in zona"

La situazione a Il Bottegone è degenerata in pochi mesi. Salmè: "Interrogazione urgente per trovare una soluzione per la sicurezza, come ad esempio, il ritorno dell'agente di quartiere"

Telecamere di sorveglianza, personale di sicurezza e denunce alle forze dell'ordine sembrano non servire a nulla. Da mesi, ormai, i furti a Il Bottegone, il supermercato in viale Forze Armate, al centro del quartiere Aurora, sono quasi all'ordine del giorno. A seguito di un episodio violento, in cui ad avere la peggio è stato uno degli addetti alla sicurezza, il presidente del gruppo consiliare “Liberi Elettori-Io Amo Udine”, Stefano Salmè, ha fatto un'interrogazione urgente. L'obiettivo: chiedere al Comune maggiore sicurezza in quest'area.

I fatti

Serpeggia la paura, nessuno vuole parlare. Sono tanti i furti al supermercato, in tanti conoscono la situazione, ma non dicono niente "a microfoni accesi". Soprattutto perché i presunti ladri non sono sconosciuti dal capo coperto che irrompono nel negozio e poi spariscono nel nulla. "Sono persone che abitano nella zona", come sostiene Salmè. Persone che non si fanno scrupoli a entrare nel punto vendita con passeggini o borse e a saccheggiare ciò che più gli comoda. Per poi uscire passando per le casse come se nulla fosse. Sono stati denunciati tre volte, secondo quanto riportato nell'interrogazione di Salmè. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, è sfociato in un'aggressione a una persona addetta al portierato. Sabato scorso, 22 luglio, l'uomo è stato raggiunto da un pugno. La prognosi per la guarigione, in base a quanto riferito dallo stesso Salmè, è stata di cinque giorni. 

Le richieste

Salmè, in qualità di consigliere comunale, chiede al sindaco Alberto Felice De Toni e alla Giunta se intendano "ripristinare e in che tempi, la figura dell’agente di quartiere, utilizzando i locali già a disposizione dell’Amministrazione comunale proprio nel Centro polifunzionale, contribuendo in tal modo a riportare sicurezza nell’area". Inoltre, se le disposizioni legislative lo consentissero, Salmè chiede anche "se la Giunta ipotizzi o meno dei “protocolli di sicurezza” stilati in collaborazione con questura e Ater, al fine di revocare il beneficio di un alloggio popolare a quelle persone che con la loro condotta nuocciano gravemente alla convivenza civile nel quartiere".

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