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tutela dell'ambiente / Lignano Sabbiadoro

Dragaggi abusivi, in pericolo l'ecosistema della laguna friulana

Sono stati i militari dell’Ufficio Locale Marittimo di Lignano Sabbiadoro, insieme a personale dell’Arpa Fvg e personale tecnico del Comune di Latisana, sotto il coordinamento dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado, a scoprire le presunte attività illecite di una società di acquacoltura biologica

Sono stati sequestrati 60 mila metri quadrati e oltre 10 mila metri cubi di fanghi derivanti dalle attività di dragaggio dei canali, che erano stati effettuati senza le necessarie procedure di caratterizzazione e di verifica della compatibilità ambientale prevista dal Piano Regionale Tutela della Acque secondo le indicazioni delle Linee Guida dell’Arpa Fvg e dalla vigente normativa ambientale. È stato il personale dell’Ufficio Locale Marittimo di Lignano Sabbiadoro, congiuntamente a personale dell’Arpa Fvg e personale tecnico del Comune di Latisana, sotto il coordinamento dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Grado, a scoprire questa sorta di "discarica abusiva" durante attività di vigilanza e controllo in materia ambientale. A essere controllata una ditta di acquacoltura con metodo biologico. Le verifiche dovevano accertare il rispetto della normativa ambientale con particolare riferimento alla gestione dei sedimenti provenienti dalle attività di dragaggio dei canali.

I controlli

I militari hanno scoperto che la società  di acquacoltura avrebbe effettuato nel corso degli ultimi anni attività di dragaggio dei canali senza effettuare le procedure di caratterizzazione e di verifica della compatibilità ambientale prevista dal Piano Regionale Tutela della Acque. L’area posta sotto sequestro ricade all’interno di una zona sottoposta a vincolo paesaggistico e tutelato dalla Rete Natura 2000, rientrante nelle più ampie zone protette come la Zona di Protezione Speciale (ZPS) e la Zona Speciale di conservazione (ZSC).

Dragaggi abusivi, sequestrata un'area di 6 ettari e 10 mila metri cubi di fanghi

Le conseguenze

Il sequestro dell’area di circa 60 mila metri quadrati e di 10 mila e 140 metri cubi circa di fanghi derivanti dalle attività di dragaggio dei canali, è il frutto di una complessa attività di indagine condotta nei mesi scorsi  che ha portato all’individuazione dei responsabili di questa condotta illecita. Risultano ancora in corso ulteriori accertamenti al fine di definire gli eventuali e ulteriori danni all’ambiente che tale attività di dragaggio dei canali con conseguente rimodellamento degli argini potrebbe aver provocato all’ecosistema lagunare e marino. Degli esiti dell’attività d’indagine ambientale è stata informata la competente Autorità Giudiziaria di Udine.
 

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